camminare insieme Ottobre 2007   


Il futuro della Chiesa: scommessa sul laicato

Domenica 23 settembre un bel gruppo di operatori pastorali hanno vissuto una giornata a Torino “Sui passi del Murialdo”, in uno spirito di fraternità, riflessione e di preghiera. Più avanti troverete la cronaca. A me qualche sottolineatura sul laicato che credo indispensabile e occasione per ripensare finalità, utilità, stile operativo a vantaggio della nostra comunità.

Una cosa fondamentale per il futuro della nostra comunità e per recuperare il senso di corresponsabilità è senz’altro una forte spiritualità di comunione e la consapevolezza che in forza del Battesimo tutti siamo abilitati a partecipare attivamente alla vita cristiana della parrocchia, ognuno secondo il carisma ricevuto dallo Spirito Santo.

Oggi c’è la tentazione forte di vivere da sfiduciati, bloccati da un “semaforo rosso” che la cultura odierna ha acceso per troppi. Dobbiamo reagire!

Papa Benedetto invita “ad andare contro corrente. Siate vigilanti, siate critici! Osate a vivere secondo il Vangelo”.

Come i discepoli di Gesù Risorto, dobbiamo lasciarci guidare da lui nella consapevolezza che l’incontro con il Signore ci lancia in un cammino che esige “l’oltre”, dicono i nostri documenti capitolari della famiglia giuseppina.

Solo il Risorto nell’Eucaristia infiamma il nostro cuore e da discepoli ci trasforma in evangelizzatori. Non possiamo guardarci addosso e scrutarci: vogliamo misurarci con la vita della nostra gente, con i problemi delle persone, con le loro domande inespresse. “Puntiamo ad una nuova evangelizzazione”, ci invita il Cardinale Tettamanzi.

“L’amore di Dio è in mezzo a noi!”, “famiglia cristiana comunica la tua fede”, promuovi iniziative opportune, perché rinasca la speranza e il desiderio di consegnare alle nuove generazioni una rete di relazioni solidali e feconde.

In secondo luogo, il Consiglio e gli operatori pastorali dovrebbero favorire un laicato che non gestisce solo nicchie e frammenti di servizi nella catechesi, nella liturgia o nella carità.

Dobbiamo formarci alla corresponsabilità come prima declinazione della comunione.

I laici con i sacerdoti sono il popolo di Dio e non la somma degli incaricati parrocchiali di questo o quel servizio specifico.

Per questo nei prossimi anni dovremo puntare alla rigenerazione della fede e della formazione di tutti, per offrire la speranza che viene da Cristo Risorto, in ogni luogo della vita.

Mi auguro infine che siamo capaci di distinguere un Consiglio pastorale da uno comunale o di amministrazione, riconoscendo che la sua identità propria sta nel “discernimento spirituale, comunitario”.

Ovvero in quella capacità di vedere insieme in profondità nel nostro quotidiano le tracce della volontà di Dio che anche oggi vuole condurci come suo popolo in avanti, sempre più in avanti, verso il suo Regno.

Don Guglielmo Cestonaro - Parroco
gcestonaro@murialdo.org





Una catechista insieme a due ragazzi



Fidiamoci di Dio
Lasciamo che Lui disponga
della nostra vita come vuole;
ciò che Lui dispone
o anche solo permette,
è il nostro bene,
anzi il meglio.

(Murialdo)


Dice il saggio:

Ringraziare è puntare fari di luce sull'aspetto positivo delle cose.

Ringraziando si imbavaglia la mania di piagnucolare.

Ringraziare è uscire dall'infantilismo ed entrare a viso aperto nei problemi.



Appuntamento con il

Sui passi del Murialdo

Un bel gruppo di operatori pastorali domenica 23 settembre ha  vissuto una giornata intensa di riflessione, fraternità e programmazione sui luoghi cari al Murialdo.

Partiti in pullman da Milano, puntuali per la bella concelebrazione alla parrocchia della Salute, la foto ricordo sulla tomba del Murialdo e poi una ricca riflessione di don Danilo Magni sul tema: “La Parrocchia Giuseppina”. Il carisma murialdino deve essere sempre presente pur essendo inseriti in un contesto di chiesa locale.

La parrocchia giuseppina vede al centro i giovani soprattutto quelli che fanno più fatica, che vivono situazioni di disagio o che vengono da lontano.

E ancora proseguiva don Danilo: non si può fare pastorale giovanile senza famiglia. La famiglia con tutte le sue difficoltà rimane il “luogo” principale di educazione e di formazione.

La pastorale giovanile deve essere “integrata” non disgiunta da quella di tutte le altre realtà parrocchiali e quindi con riferimenti diretti, con la solidarietà verso chi è nel bisogno.

Altro aspetto interessante: la parrocchia attenta al territorio, là dove si svolge la vita quotidiana, con le gioie e le sofferenze, la fatica e la fragilità della relazione, con grande spirito missionario e di evangelizzazione. Un particolare riferimento è stato con insistenza rivolto alla famiglia del Murialdo e soprattutto al coinvolgimento del laicato e al consiglio dell’Opera, dove i laici, ben formati, sono chiamati ad assumersi sempre maggiori responsabilità, nella conduzione dell’opera giuseppina.

Dopo un bel pranzo all’istituto Artigianelli, il direttore don Pasquale Pagliuso, ha presentato la figura del nostro Santo, totalmente dedicato ai giovani poveri e abbandonati, evidenziando come numerosi laici si erano con lui lasciati coinvolgere nell’azione educativa per il bene di tanti giovani.

Eccezionale la testimonianza di don Adelio Cola, che attraverso la guida al Museo Murialdino, ci ha fatto vivere un momento di intensa spiritualità giuseppina.

La visita e una preghiera al Santuario di Superga ha concluso la ricca giornata d’inizio d’anno pastorale.

Giuseppe Giandomenico
ggiando@libero.it





Il bellissimo Santuario di Superga




“Chi manderò e chi andrà per noi?”

(Isaia 6)

 



Isaia - Capitolo 6

2. IL LIBRO DELL'EMMANUELE

Vocazione di Isaia

[1]Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. [2]Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. [3]Proclamavano l'uno all'altro:

«Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti.
Tutta la terra è piena della sua gloria».

[4]Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo.
[5]E dissi:

«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».

[6]Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. [7]Egli mi toccò la bocca e mi disse:

«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua iniquità
e il tuo peccato è espiato».
[8]Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». [9]Egli disse: «Và e riferisci a questo popolo:

Ascoltate pure, ma senza comprendere,
osservate pure, ma senza conoscere.
[10]Rendi insensibile il cuore di questo popolo,
fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi
e non veda con gli occhi
né oda con gli orecchi
né comprenda con il cuore
né si converta in modo da esser guarito».

[11]Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose:

«Finché non siano devastate
le città, senza abitanti,
le case senza uomini
e la campagna resti deserta e desolata».
[12]Il Signore scaccerà la gente
e grande sarà l'abbandono nel paese.
13]Ne rimarrà una decima parte,
ma di nuovo sarà preda della distruzione
come una quercia e come un terebinto,
di cui alla caduta resta il ceppo.
Progenie santa sarà il suo ceppo.




I primi dodici capitoli del libro di Isaia appartengono ad un ciclo chiamato “oracoli rivolti al popolo di Dio”; all’interno di essi si trova il libro dell’Emanuele che si apre con la vocazione e missione di Isaia di Gerusalemme. La redazione di questo libro biblico raccoglie nei primi cinque capitoli le profezie di minaccia e denuncia, riservando gli altri capitoli alle profezie di salvezza, ricche di speranza. Quella che comunemente viene chiamata vocazione di Isaia ha dei connotati che la distaccano da precedenti esempi di vocazioni profetiche, come la immediata ed apparente pretestuosa auto-offerta dell’uomo a Dio: “manda me”. Anche la scena, in cui compaiono i serafini, gli angeli purificatori non si svolge in cielo ma nel tempio di Gerusalemme, considerato “il luogo in cui il cielo e la terra si toccano”.

Nella teologia biblica il tempio di Gerusalemme è il luogo in cui Dio aveva posto il suo nome; in questo modo è il luogo più vicino a Dio che l’uomo possa raggiungere, ne consegue che la preghiera fatta nel tempio equivale ad una preghiera fatta in cielo. Qui nel tempio Dio non dice quale sarà il contenuto della missione, ecco che allora l’auto-offerta del profeta è una totale auto-offerta a Dio. L’espressione mandare indica sempre una missione quindi l’espressione divina: “chi manderò” e la risposta: “manda me” stanno ad indicare che il profeta accoglie da Dio una vera e propria missione e la missione è sempre legata ad una vocazione.

L’iniziazione profetica di Isaia avviene in un clima particolare: il re Ozia è appena morto ed il suo successore Iotam, continua la linea davidica, ma non è il Messia atteso. In questa situazione Isaia dice che il vero re non è Ozia o Iotam, bensì “il Signore degli eserciti”, iniziando a portare avanti una serie di opposizioni in cui si mettono a confronto divino e umano. Allo stesso modo, allo scoppiare della guerra siro-efraemita, egli cercherà di far comprendere al re di Gerusalemme che il vero alleato non è l’Assiria bensì “il Signore degli eserciti” che combatterà per il suo popolo se il suo popolo avrà fede in lui. Questa opposizione apre una serie di opposizioni che costituiscono l’ossatura del racconto.

Nell’analizzare la struttura del brano si nota che essa presenta la ripetizione di alcuni vocaboli secondo una struttura parallela dove il re Ozia è contrapposto al re “Signore degli eserciti”; al Serafino che proclama la santità di Dio è contrapposto il serafino che purifica il profeta con il carbone ardente, alla voce che grida la santità di Dio si contrappone la voce di Dio stesso che esprime il suo bisogno degli uomini. Un’altra opposizione evidente è quella tra Dio che si trova in un trono alto ed elevato ed Isaia che si trova in mezzo ad un popolo dalle labbra impure. Il profeta coglie da un lato la voce del serafino che grida la santità di Dio ma coglie anche la voce di Dio che domanda chi mandare. La risposta del profeta sembra conciliare la dimensione celeste e divina con quella umana. E, se da una parte la consapevolezza di indegnità riempie l’animo del profeta dall’altro egli è capace di proporsi affinché il progetto di Dio si attui nella sua pienezza. Così la passione di Dio per la salvezza dell’uomo diviene la passione del profeta che, associandosi a dio, diventa colui che parla ed agisce secondo Dio, e, per missione, al posto di Dio.

Fa parte della vocazione fondamentale del cristiano vivere in mezzo ad un’umanità come Isaia viveva in mezzo al suo popolo. Come il profeta, diventato parte del mondo celeste, è pronto ad essere mandato da Dio, così il cristiano che ha accolto Gesù come mandato dal Padre deve essere pronto a sua volta ad essere mandato. Il mandato però, non è mai un esecutore, ma è uno che ha fatto esperienza di Dio e ne è rimasto coinvolto.

Gabriella Francescutti




    

I Martedì della Parola di Dio


Lectio Divina su ISAIA
Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna.

Il cristiano cerca ogni giorno Gesù vivo che parla.
In che modo?
Nella Parola di Dio che chiama ad entrare in amicizia sempre più profonda con Lui, per poter vivere tutte le nostre relazioni e realtà quotidiane con Lui, come Lui, da “cristiani”.

La nostra comunità parrocchiale anche quest'anno desidera mettersi in ascolto del Maestro.

COME?

Con la lettura meditata del Libro del PROFETA ISAIA
tentando di riscoprire il metodo della Lectio Divina.
Concretamente:
  1. Lettura e presentazione della Parola
  2. Momento di silenzio per interiorizzare la Parola
  3. Breve scambio delle riflessioni personali
DOVE?  In sala Papa Giovanni XXIII

QUANDO? I Martedì dalle 21.00 alle 22.30, secondo il seguente calendario:

2007  Ottobre:    2-9-16-23-30 
         Novembre: 6-13-20-27
Domenica 18 Novembre, prima domenica di Avvento:
            Giornata di Ritiro Spirituale
         Dicembre:  4-11-18

2008  Gennaio:   15-22-29
          Febbraio:  5-12-19-26
 Domenica 10 Febbraio, prima domenica di Quaresima:
             Giornata di Ritiro Spirituale

CHI E' INVITATO?
 

- chi cerca la verità;
- chi vuole imparare a leggere, capire e pregare la Parola di Dio;
- chi sta preparandosi da adulto ai Sacramenti;
- chi vuol maturare comunitariamente la propria fede;
- chi è responsabile-portatore della Parola (catechisti - animatori...);
- chi è genitore dei bambini del catechismo;
- chi è appassionato di Gesù.

E POI L'INCONTRO CON LA PAROLA
PORTA A OPERE DI CARITA', DI SERVIZIO.


È stato chiesto a una partecipante le impressioni sulla Lettura meditata della Parola di Dio. Ci ha risposto così:

Lo scorso anno ho accolto l’invito di don Alberto e partecipato agli incontri della Lectio Divina del martedì sera.

Per me è un invito fatto personalmente da Gesù a quanti desiderano conoscerlo più da vicino. Incontrarlo in modo più profon¬do, soffermandosi sulle sue parole per meditarle lì, in quel luogo, dove avviene l'incontro insieme a tanti altri che mettono a disposizione il loro intimo pensiero su quel dato "passaggio" del brano. Così si costruisce più intensamente la comunità, ci si confronta, ci si ascolta e non si può nemmeno immaginare quanto sia bello sentire ciò che si ha nel cuore, capendo che chi opera tutto in tutti è uno solo: lo Spirito Santo! Proviamo a partecipare, sarà Lui stesso a farci ritornare, perché ogni volta avrà qualcosa di nuovo da farci scoprire attraverso la lettura e la meditazione della sua Parola, Parola di verità e di vita! Si può provare, vedere, ascoltare.... Lui, ci aspetta!

Luciana Mastella



Un nuovo servizio per la zona

È dal 2000 che l'Intervol è tra noi, nella palazzina situata al numero 3 di Via Gonin, ed è ormai parte integrante delle realtà della nostra zona.

Come molte aggregazioni di volontariato, è associazione senza fini di lucro e senza connotazioni politiche o confessionali, una tra le quasi mille "Croci di pronto intervento" aderenti all’ANPAS esistenti in Italia, delle quali un centinaio nella nostra regione Lombardia, sorte per operare in un ambito nel quale le pubbliche istituzioni sono carenti, o insufficienti.

Come pubblicazione parrocchiale, non possiamo che guardare con simpatia a questa associazione laica.

Efficienza e professionalità sono caratteristica dei volontari, che fanno fronte anche personalmente agli oneri correnti, quali l’acquisto delle divise, visto che le fonti di finanziamento che derivano dagli accordi con la Regione e gli ospedali, principali "clienti" per il servizio di trasporto in ambulanza, coprono a mala pena le spese vive. Tutto il resto, attrezzature, veicoli, divise, ecc., è frutto dei contributi degli associati, o dalle elargizioni di benefattori, che vanno dal contributo occasionale alle donazioni più generose. Dunque non solo volontari, con l'impegno e la passione per l'opera di solidarietà in cui credono, ma anche sostenitori che contribuiscono in prima persona economicamente alle necessità di bilancio.

Sinora la loro presenza non era strettamente correlata a un servizio diretto ai nostri quartieri. Tra l’altro, l’unica attività percepita era il sibilo delle sirene in partenza per una missione, o la vista dei veicoli di automedica parcheggiati negli spazi riservati sulla strada. La presenza di volontari e di ambulanze in attesa delle chiamate, che solo per decisione della centrale operativa del servizio d’emergenza sanitaria del “118” potevano aver per destinazione una delle nostre vie, la si poteva intuire; ma solo sbirciando attraverso il cancello.

Ora non più: da questa estate abbiamo un ulteriore concreto motivo per apprezzare la presenza dell’Intervol tra noi, perchè è stato avviato un importante presidio medico. In collaborazione con l’ASL di Milano si è reso disponibile un ambulatorio di guardia medica assistenziale, disponibile per la popolazione negli orari in cui non prestano servizio i medici di base e cioè tutti i giorni dalle ore 20 alle 8 del mattino e, per i fine settimana, dal venerdì alle 20 sino alle 8 del lunedì.

La presenza di due medici, una per le visite domiciliari, l’altro per l’ambulatorio interno, garantiscono una costante e totale copertura.

Per accedere a tale servizio occorre necessariamente passare per il servizio centralizzato di guardia medica, telefonando allo 02/34567 (facile da ricordare), esponendo il tipo dell’intervento richiesto.

La centrale, dopo un’immediata valutazione del caso, deciderà se sia il caso d’inviare il medico a domicilio, ovvero se la prestazione - ad esempio il rilascio di una ricetta urgente - può essere erogata in ambulatorio. In questi casi, è segnalato il nominativo al presidio, in modo tale che l’interessato sia accolto, senza dover ulteriormente dare spiegazioni al citofono.

Prendere nota e tenere il numero telefonico a portata di mano.

Gianni Ragazzi
gianni.ragazzi@iol.it


OTTOBRE   MESE   MISSIONARIO

Tutte le Chiese per tutto il mondo

Tutto il mondo
è un'immensa messe.
Tutta l'umanità
soffre e geme
o per mancanza di Dio,
o per stordimento interiore,
o per soffocamento
in un oscuro male di vivere,
o per smarrimento
e scontento,
o per miserie lancinanti
e dolori acutissimi
che toccano gli individui,
famiglie e popoli
nei bisogni più essenziali.
Che ognuno
si faccia operaio dove è.
Che ognuno
si chini sul cuore o sul corpo
del proprio fratello,
di quanti Dio gli affida.
Che ognuno
sia pronto a correre
dove Dio lo manda.

don Andrea Santoro


INIZIATIVE PARROCCHIALI

  • ogni giorno preghiera per le missioni
  • alcuni componenti del gruppo missionario incontrano i ragazzi della catechesi e i ragazzi dei gruppi dell’oratorio per un momento formativo e poi, insieme, preparare il necessario per animare il cambio del pasto
  • 6 ottobre ore 14,30 - Assemblea Missionaria in via San Antonio, 5 - MI
  • 12 ottobre ore 21,00 - nella parrocchia San Curato D’Ars porterà tra noi la sua testimonianza p. Giancarlo Bossi del PIME
  • 20 ottobre ore 19,00 - cambio del pasto del gruppo “coppie in cammino” e chiunque voglia aggiungersi
  • 20 ottobre ore 20,00 - Veglia Missionaria al Vigorelli di Milano
  • 21 ottobre - Giornata Missionaria Mondiale: a tutte le Messe verrà proposto il Cambio del Pasto
    - alla Messa delle ore 10,00 i bambini di 3a elementare canteranno un canto africano
  • 28 ottobre - bancarella missionaria

A cura del Gruppo Missionario


I nostri chierichetti al Duomo

Il 15 settembre i nostri chierichetti sono stati chiamati a partecipare ad un evento molto importante, organizzato per tutti i chierichetti della diocesi. Nel Duomo si è svolta la celebrazione della Esaltazione della Santa Croce con il “rito della Nivola”, cioè viene portata sull’altare la Reliquia del Sacro Chiodo della Croce di Gesù. Erano presenti tantissimi chierichetti, provenienti da tutte le parrocchie della diocesi, ogni gruppo con le loro vesti, diverse fra loro, con un impatto visivo molto bello.

Il momento più emozionante è stato quando il Cardinale Tettamanzi è salito sulla volta del presbiterio per andare a prendere il Sacro Chiodo, dove di solito è conservato e la lettura della passione con il commento dell’Arcivescovo. I chiodi della croce di Cristo sono testimoni del suo sacrificio e del suo grande amore per noi.

Anche noi cerchiamo di vivere i chiodi di Gesù come segno di amore e troveremo la pace e la serenità.
Lui ci ha detto: “ognuno prenda la sua croce e mi segua”.

Dobbiamo avere sempre la consapevolezza che Lui è sempre vicino a noi nel nostro cammino.

Carmela Zarrella



In un libro la biografia di don PAOLO NOVERO

“La gioia di dare”
La biografia di don Paolo Novero


Un libro “sulle relazioni”, che ha coinvolto quasi cinquanta persone di varie città, quelle dove don Paolo ha vissuto, lasciando preziose tracce di sé, soprattutto sotto forma di rapporti personali: Ciriè, Viterbo, Milano, Montecatini, Lucera e la Terra Santa. Un libro scritto a più mani, da tutti coloro che hanno desiderato contribuire a far conoscere don Paolo a quanti non lo hanno mai incontrato. Questo è la finalità del libro, il risultato di oltre due anni di lavoro collettivo, con contatti telefonici, e mail e dal vivo, per raccogliere materiale, scritti di don Paolo ed elaborati sotto le forme più varie: racconti, lettere, poesie, preghiere. Il testo è stato poi uniformato da Maria Flora Mangano, che ha conosciuto don Paolo a Viterbo, alla fine degli anni '80, quando lui era assistente scout. Ogni passo è stato condiviso con la sua famiglia e con la congregazione del Murialdo: dall'idea iniziale di un libro corale, alla ricerca del materiale, delle immagini e, alla fine, della casa editrice, Portalupi, che ha sede a Casale Monferrato.

Il libro, dal titolo “La gioia di dare”, sarà presentato, in presenza dell'autrice, a Milano, a Montecatini, a Lucera e a Viterbo. A Milano il primo appuntamento: sabato 10 novembre alle ore 21,00 nella sala “Paolo VI” della parrocchia. A Montecatini il 17 novembre, a Lucera il 24 e a Viterbo nel mese di dicembre. Sarà inoltre disponibile nelle librerie religiose. Il costo è di 12 euro. Per generosa volontà dell’autrice i diritti d’autore e il ricavato delle vendite saranno devoluti alle missioni giuseppine della Guinea Bissau.

In parrocchia saranno a disposizione 300 copie del libro a partire dal 10 novembre. Siamo tutti invitati a partecipare alla presentazione, estendendo l'invito anche ad amici e conoscenti che pensiamo possano essere interessati a conoscere l'esperienza di un sacerdote e di un caro amico, che è stato un punto di riferimento importante per tanti di noi.

A cura della Redazione



21/28 luglio: il gruppo giovani
                    Nel Paese delle Aquile

Albania: l’abbiamo raggiunta dopo 29 ore di viaggio, la maggior parte del quale nella sala poltrone di una nave senza aria condizionata, la cui temperatura media era di 35 gradi.

Albania: arrivati al porto siamo stati accolti e “tranquillizzati” da persone e cose così diverse da quelle che incontriamo tutti i giorni: bambini rom sporchi e infangati che chiedevano l’elemosina, carcasse di automobili e baracche decadenti.

Albania: una terra in costruzione, una splendida terra poverissima di soldi, ma ricchissima di tradizioni e valori, dove dappertutto c’erano case a un piano circondate dal deserto, spazzatura di fianco a minuscoli supermercati vuoti, miriadi di negozi per abiti da sposa, e ancora deserto.

È stata un esperienza bellissima ma come tutte le esperienze ha avuto degli aspetti negativi dovuti a madre Natura. Qualcuno ad esempio mi può spiegare a cosa servono gli scarafaggi? Non ad infilarsi nei sacchi a pelo altrui o a uscire dallo scarico della doccia; vero? Nonostante ciò, i ragazzi e i bambini erano simpatici: avevamo una paura matta di conoscerli, eppure ci sono venuti incontro con un sorriso grande grande e poiché la maggior parte sapeva l'italiano anche meglio di noi è stato davvero facile passare dal parlare dell’Italia a parlare di loro e di noi e questo ha contribuito a farci sentire meno estranei in un paese in realtà così diverso dal nostro!

Poi c’è stato il rosario in albanese, che è una lingua splendida e molto melodiosa, le messe nei bunker, cercando di leggere i foglietti che ci rifilavano in mano; anche qui sorrisi felici di ragazzi che facevano chilometri a piedi in mezzo al nulla per sentire una messa.

Ci sono stati gli incontri di formazione dove, nonostante le prime incomprensioni, ognuno è riuscito a donare un pezzettino della sua esperienza agli altri.

Ci sono state le riunioni di verifica trascinate fino a mezzanotte; i pomeriggi passati ad imparare ad usare il computer; i momenti in cui si parlava di “cose serie” senza nessuna costrizione; i momenti di giochi, di balli, di canti, di bans e soprattutto il momento della festa.

Festa, perché siamo stati invitati a un matrimonio di persone che neanche conoscevamo e che ci hanno accolto come se ci conoscessero da tanto tempo; festa, perché la sposa aveva il sorriso più vero e felice che avessimo mai visto; festa, perché finalmente, dopo il secondo cambio d’abito della sposa, abbiamo capito a cosa servissero tutti quei negozi da sposa; festa, perché pur facendo balli a noi sconosciuti o imparati al momento ci siamo divertiti e sentiti parte di una famiglia.

Dopo tutte le varie peripezie vissute in terra albanese, potevamo avere un viaggio di ritorno tranquillo e rilassante? Ovviamente no! La Tirrenia ci ha riservato un ponte pulitissimo, ma privato dove ci siamo accampati per la notte, l’aria condizionata che questa volta funzionava anche troppo e ben tre ore di ritardo.

Come risultato di questo trattamento di riguardo il nostro caro treno è partito senza di noi dimezzati lasciandoci abbandonate in una sala d’aspetto per quattro ore gustando un enorme panino pugliese.

Arrivati a Milano, c’è stato il momento delle lacrime, del saluto, degli abbracci e poi di nuovo degli immancabili sorrisi; il momento di sentirsi soli e quello della felicità più completa.

Per tutti questi momenti, grazie!

Elena Galimberti e Beatrice Consalez



Dove sono i giovani,
lì è il posto per un giuseppino


È stato sempre il mio sogno condividere la mia esperienza e gioia con i giovani. Questo sogno si è realizzato questa estate a Milano, dove nell’oratorio estivo ho incontrato tanti ragazzi di nazionalità diversa.

L’attività estiva è quella che tanti ragazzi aspettano ogni anno nelle nostre opere. Questa estate non sono stato in Africa con i ragazzi africani, ma tutti i ragazzi che ho incontrato sono i nostri, perché dove sono i ragazzi e i giovani li è il vero posto per il giuseppino.

È stato davvero bello stare con quasi 270 ragazzi e ragazze che imparano, pregano e giocano insieme, ho incontrato nuovi volti sorridenti e nuovi amici ogni giorno. Ho visto ragazzi contenti della nostra presenza, sentito la vicinanza con le famiglie, vissuto l’incontro con gli educatori, l’esperienza della montagna nel campo giovani e, nonostante il freddo a cui non sono abituato, il campeggio con gli scout. Tutto è stato buono e fruttuoso per il mio cammino.

Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno condiviso queste esperienze, soprattutto i padri giuseppini della comunità di Milano. Ricordiamoci nella preghiera.

Emmanuel Koroma








GRAZIE EMMANUEL

Durante il periodo estivo, l’oratorio ha ricevuto il dono di una presenza generosa e allegra: Emmanuel Koroma, Giuseppino del Murialdo, venuto dal nostro seminario di Viterbo.

Originario della Sierra Leone ha portato a 19 il numero delle nazionalità presenti all’Oratorio Estivo e ha rallegrato tutti con il suo sorriso, il suo entusiasmo, la sua capacità di meravigliarsi per ogni cosa bella. Ci ha accompagnato nei campeggi con gli scout del reparto e con i gruppi dell’oratorio in montagna, dove ci ha coinvolto in movimentati bans con cui cercava di sconfiggere il freddo a cui non era abituato.

Ti accompagniamo nel tuo cammino di formazione nella preghiera e con simpatia. A presto!

Don Samuele

 



Quando i sogni diventano realtà

Martedì 28 agosto tutti euforici siamo partiti per andare a Bar Cenisio. Abbiamo affidato al Signore il campo con una preghiera insieme ai genitori.

Dopo un originale viaggio in macchina, con il nostro animatore Francesco, passato a ballare e cantare siamo arrivati a destinazione.

Questo campo era focalizzato sui sogni e il filo conduttore era la storia di Giuseppe d'Egitto. Durante questa avventura abbiamo soprattutto riflettuto su quali erano i nostri sogni e con l'aiuto degli educatori abbiamo cercato il modo di realizzarli. abbiamo oltre che pregato fatto un sacco di attività divertenti!

Siamo andati a visitare un monastero di frati benedettini dove i ragazzi che alla fine dell'anno faranno la professione di fede, hanno avuto modo di riflettere nel “silenzio”. Tra di noi si è rafforzato il clima di unione che c'era già in passato, per questo... vogliamo ringraziare don Samuele, Emmanuel, Elisa, Francesco e Giovanni, ma soprattutto noi stessi per il bellissimo campo che abbiamo vissuto in amicizia e in allegria come una vera famiglia!

Camilla Moneta


Un bel pomeriggio
TRA ARTE CULTURA, RELIGIOSITÀ E NATURA

Giovedì 22 settembre alle prime ore del pomeriggio, con pullman al gran completo, siamo partiti verso la Certosa di Pavia.

Accompagnati da quel cielo di Lombardia così bello quando è bello, dai colori della campagna già intonati al prossimo autunno, ottimamente informati da don Guglielmo su quanto avremmo ammirato e scoperto durante la gita, eccoci all'ingresso della preziosa Certosa.

A seguito dei precedenti accordi tenuti dal parroco, un frate Cistercense ci ha rapidamente preso in carico illustrandoci in maniera dettagliata, ma anche con una certa leggerezza, i tesori custoditi da secoli nel grandioso complesso, senza aver tralasciato alcuni appropriati momenti di preghiera e di meditazione. Al termine del giro, un gioioso pic nic con torte, bibite ed altri generi di conforto ha suggellato la prima parte del pomeriggio.

La meta successiva è stata Pavia e in particolare la Chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro, da sempre custode delle spoglie di San Agostino e forse da poco - grazie alla recente visita del Santo Padre - conosciuta e frequentata anche dai media. Anche qui eravamo attesi da un sacerdote, tra l'altro ex nostro "vicino di casa" quale Agostiniano della Parrocchia di Santa Rita. Interessantissima e molto piacevole il racconto storico, artistico e religioso sull'opera d'arte oggetto della visita, sulla vita di San Agostino ed anche del perché le sue spoglie siano giunte in terra lombarda. Mentre le avvisaglie del tramonto facevano capire che era giunta l'ora di tornare a Milano e con manifesto desiderio di tutti affinchè si possano ripetere in futuro altri momenti come questo prendiamo la strada del ritorno, non senza un breve sentito e richiesto momento di preghiera.

Piercarlo Arduino




CONCERTO GOSPEL

L’Ensemble Vocale Ambrosiano, coro Gospel milanese, ci ha offerto nella serata di venerdì 28 settembre, in Chiesa parrocchiale, un suo spettacolo, il cui ricavato - a offerta libera da parte degli spettatori e pari a circa 1500 € - è andato a sostenere le spese per la costruzione di un ambulatorio in Sierra Leone dove operano i nostri Padri Giuseppini.

Anche se non c’è stato l’atteso “pienone”, il clima è stato acceso dai vivaci canti del Coro che ci ha offerto una serata di grande simpatia e allegria; infatti se è vero che il Gospel ci offre l’espressione di un’esperienza religiosa molto intensa, simile agli spiritual, derivando le sue melodie da inni neri e bianchi con uno stile afroamericano, è anche vero che questi canti, insieme alla capacità di farci riflettere (soprattutto per chi ha la fortuna di conoscere bene le espressioni inglesi e americane), ci offrono un messaggio di speranza e grande fiducia nel Signore, una fiducia di cui spesso facciamo fatica a ritrovare il senso, presi dagli affanni della nostra vita.

Il nostro grazie allora va al Coro e a coloro che hanno partecipato e contribuito dando così inizio con qualche giorno di anticipo al mese di ottobre dedicato alle Missioni.

Massimo Chiari



Cosa c’è di nuovo nella
CATECHESI PRESACRAMENTALE

Molte persone si saranno accorte che quest'anno, nella programmazione della Catechesi presacramentale, sono state apportate alcune varianti sulla impostazione dell’anno precedente. Ciò si può evidenziare anche dai nuovi marchi che contraddistinguono i vari corsi, che mantengono intatti i loro disegni simbolici ma vengono completati (in alcuni casi) da scritte diverse. Tutto ciò non è una semplice variante ma ha un sensibile significato che, anche da queste pagine, desideriamo chiarire.


Il 1° corso - Anno della Fede (AdF) Non viene più considerato come una preparazione a ricevere la prima Confessione, ma sarà il percorso di avvicinamento alla persona di Gesù, al suo insegnamento, alla pratica religiosa e ai primi elementi della nostra Fede.


Il 2° corso - Anno dei Discepoli (AdD) rimane ancora per la preparazione alla Prima Comunione che avviene - come per gli ultimi anni - divisa in due gruppi e fissata in due venerdì, con una Santa Messa e una cerimonia più raccolta ed intima, che favorisca la semplicità e la spiritualità dei comunicandi nel primo incontro Eucaristico, ma soprattutto il recupero dei segni battesimali.
La festa viene fissata per la domenica seguente, con la partecipazione di tutti i parenti e conoscenti, come la seconda Comunione. La novità di quest'anno sta nel fatto che - in preparazione a questo Sacramento - i ragazzi si accosteranno anche alla loro prima Confessione.


Il 3° corso - Anno della Comunità (AdC) rappresenterà una approfondita conoscenza della nostra Fede, con l’introduzione alla comprensione del Vangelo che è stato dato a tutti i ragazzi alla Prima Comunione. Verrà consegnato a tutti "il comandamento dell'amore", sintesi dell'insegnamento di Dio e della Chiesa.



Il 4° corso - Anno dei Testimoni (AdT) è rimasto invariato e continua ad essere In preparazione all’imminente incontro con il Vescovo per la celebrazione della Cresima o Confermazione.



Questi tentativi di innovazione vorrebbero raggiungere l'obiettivo di rendere i ragazzi più consapevoli nel vivere e praticare la religione cattolica. A questo scopo però non basta l'impegno costante del gruppo dei Catechisti, si rende necessaria e preziosa la collaborazione viva dei genitori, delle famiglie e di tutta la comunità, nell’accompagnare i figli durante questo importante percorso di 4 anni.

Enzo Bianchi


Ti loderò, o SIGNORE

Canto "Saldo è il mio cuore" di M. Frisina
ispirato al Salmo 56(57)

Saldo è il mio cuore, Dio mio
a te canterà l'anima mia
destatevi arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora.

Bellissima è per me l'inquadratura dell'aurora. il sole non è ancora sorto. C'è silenzio nell'aria.
Il prato, l'odore dell'erba, i fiori bagnati di rugiada, il sorgere del sole. In questo quadretto fatto di silenzio e cose belle, il salmista sceglie come luogo l'aurora che è quel “momento” che precede l'immediato sorgere del sole per dire: "Signore com'è bello il tuo creato! Voglio destare l'arpa e la cetra per cantartelo” - in viva voce.

A te la mia lode fra le genti
perché fino ai cieli è il tuo amore.
Sorgi ed innalzati, o Dio:
splenda sul mondo la tua gloria.

Immediatamente dopo l'aurora sorge il sole, è appena sull'orizzonte.
Sento già il canto del gallo e la natura che si risveglia.
Il salmista dice.
Splenda sul mondo la tua gloria”. La Tua gloria, non la mia o le mie emozioni che sono cose effimere. Il suo amore è grande sino ai cieli (gli antichi avevano una concezione dei cieli fatta ad anelli ecco perchè viene usato il plurale) “Sorgi ed innalzati! come il sole che sta per nascere”.

Con Te noi faremo cose grandi,
con Te noi convertiremo il mondo.
Tu sei nostra luce e conforto,
forza rifugio, o Signore.

Qui il salmista si abbandona nella luce e nel conforto di Dio da cui trarre forza e rifugio. Qui ci vuole una grande fede quella che non ho nell'abbandonarsi in toto nel Signore.

Per Te noi andremo per il mondo,
inni canteremo alla tua gloria.
Donaci la grazia, Signore,
annunceremo il tuo amore.

A questo punto la mia riflessione balbetta, le mie emozioni si fanno più confuse. Non sono così forte come il salmista che invece si manifesta in un totale abbandono nella Provvidenza. Questo gli fa dire "Noi andremo per il mondo ad annunciare il tuo amore".

Ho pregato così sulla montagna e ho voluto condividere con voi perchè mi siete cari.

Piero Mauri




Ricordiamo le nostre care suore
APOSTOLE DEL SACRO CUORE

“Di tutti serbiamo un caro ricordo...”

Le nostre tre suore della Casa Materna, che a fine luglio ci hanno lasciato per un nuovo apostolato in altre comunità, hanno risposto con gioia e riconoscenza al nostro grazie, al nostro fraterno saluto e augurio per il nuovo servizio. Rinnoviamo il nostro grazie e la nostra preghiera.

I loro nuovi indirizzi sono:
Suor Maria Carla Dadda - Piazza Roma, 10 - 36021 Barbarano Vicentino (VI)
Suor Brigida Faletti - via Ortaglia,2 - 25028 Cadignano (BS)
Suor Carmelina Colleoni - via Matteotti,16-25030 Villachiara (BS)
Suor Ambrosina Malusà - via Suborno, 38 - 24129 Bergamo

Volontari Pronto Intervento Estate cercasi...

Questo era l’invito della Caritas pubblicato sul retro del “foglio giallo” del 1° luglio 2007.

Ho aderito a questa proposta e partecipato all’incontro organizzativo nella sede della Caritas Ambrosiana.
Lì ho trovato tante persone e, fra gli altri, due nostri parrocchiani: è stato bello rivedere Christian Arzoni, giovane cresciuto nel nostro oratorio, neo laureato, che spende qualche ora del suo tempo per il prossimo più vicino e Paolo Baroni, che purtroppo ha potuto svolgere questo servizio per soli due giorni, perché il Padre lo ha chiamato in cielo.

Don Roberto Davanzo, direttore della Caritas, ci ha accolti con molta cordialità, ci ha parlato di questa iniziativa a cui lui tiene molto e ha spiegato come funziona.

Il Comune di Milano da qualche anno dispone questo servizio che si chiama “emergenza caldo”: dal 25 luglio al 1° settembre manda gratuitamente a domicilio, il pranzo alle persone anziane e disagiate che ne fanno richiesta. Il pranzo viene confezionato nelle mense scolastiche comunali e poi viene distribuito dalla Caritas che, tramite le parrocchie, trova i volontari nelle varie zone. Il responsabile laico ci ha dato le informazioni logistiche per poter operare al meglio.

Ho potuto portare solo per due settimane il pranzo caldo a due persone ammalate. Riconoscenti e gentilissimi come sono gli uomini di una certa età, si auguravano che questo servizio si potesse prolungare.

Ho potuto constatare che a questi amici economicamente non manca il necessario, ma sono soli e ammalati gravemente: uno vedovo con i figli in meridione, l’altro non sposato. Entrambi hanno parenti che abitano lontano e che sentono solo per telefono. Volontari, assistenti sociali, colf a ore e medici hanno cura di loro, ma in agosto sono quasi tutti in vacanza!

Grazie a Dio, il Comune sostiene e finanzia questa bella iniziativa di pubblica utilità e carità e con la collaborazione della Caritas porta un po’ di attenzione e calore umano a chi è solo.

Concetta Ruta
conci.ruta@tiscali.it




www.murialdomilano.it

 

Da circa 3 anni la nostra parrocchia è on line con il sito www. murialdomilano.it.

La presenza in Internet, è nata dal desiderio di offrire un mezzo per mantenersi in contatto, ai tanti (parrocchiani e non) i cui impegni quotidiani di studio e di lavoro rendono impossibile essere informati regolarmente delle iniziative e della vita parrocchiale.

L’impostazione grafica è stata determinata dalla più semplice fruibilità delle sue pur numerose funzioni.
Nel sito si trovano contenuti di carattere informativo sulla vita parrocchiale con l’informatore settimanale, di Domenica in Domenica, il mensile Camminare Insieme, le news aggiornate settimanalmente e gli album fotografici degli eventi parrocchiali.

Sono state inserite anche notizie di carattere formativo con l’area delle preghiere del cristiano; dei principi della nostra fede; della vita e degli scritti di S. Leonardo Murialdo; dei documenti diocesani e un’estesa area di notizie sui Gruppi operanti nella parrocchia.

Su www.murialdomilano.it c’è anche un forum dove far sentire la propria voce, le proprie idee e opinioni: è un “luogo”, sia pur virtuale, che permette a chiunque comunicare: quasi un’estensione dei bollettini già pubblicati settimanalmente, con la possibilità di confrontarsi, approfondire e integrare in tempo reale su argomenti particolarmente sentiti.

Sul sito, esiste anche una funzione di ricerca che consente di ritrovare una parola all’interno di tutti i documenti e i testi (forum compreso).

E’ certo che la finalità del sito www.murialdomilano.it, non è di (fare) vivere in una parrocchia virtuale e neppure di autoreferenziarsi, è invece uno strumento di contatto e comunicazione adeguato ai tempi, che si aggiunge e si integra con i bollettini cartacei e le e-mail, utile per la possibilità di scambiare, richiedere e fornire informazioni proprio a coloro che altrimenti resterebbero esclusi dalla realtà parrocchiale vissuta “di persona” per la inconciliabilità degli orari e degli impegni, ma anche per dare la possibilità di poter pianificare, programmare, organizzarsi a tutti coloro – parrocchiani e non – che abbiano interesse a prendere parte o almeno a conoscere quanto è programmato, avviene ed è avvenuto in parrocchia.

Nella tabella sotto sono riportati i dati di utilizzo del sito dell’anno in corso.

A cura di
don Samuele Cortinovis
Giuseppe Giandomenico





Carissimi amici,
era in programma una gita per il mese di settembre, ma non è stato possibile realizzare questo desiderio in quanto una persona a noi cara è deceduta.

Mi riferisco ad Angela, sorella di Gino Fraioli.

Di lei abbiamo un ricordo bellissimo che risale agli anni della nostra gioventù. Di Angela ricorderemo la sua allegria, la sua serenità d’animo, la forte disponibilità per la sua famiglia, per gli amici che non mancava di incontrare e di accogliere con gioia.

Sentiamo e sentiremo la sua mancanza.

Quest’anno inizia il 24° anno della nostra Associazione. Da parecchi anni siamo impegnati in diverse iniziative di carattere solidale.
In particolare ci siamo attivati per dare sostegno ai bambini della Guinea Bissau, in Africa. È nostro desiderio continuare ad aiutarli con generosità di cuore.

Quest’anno il nostro incontro avrà luogo domenica 11 novembre 2007, con il seguente programma:
ore 10,30: ritrovo sul piazzale della chiesa
ore 11,15: Santa Messa
ore 12,30: aperitivo e pranzo (€ 25). Durante il pranzo sarà allestita la consueta lotteria.

Il raduno annuale è un’occasione per ritrovarci e trascorrere una giornata in amicizia, per cui speriamo in una grande partecipazione.
Un abbraccio,

Remo Chiavon









Gli amici della filo-sophia

Come si può comprendere il legame vivo che esiste innegabilmente fra la filosofia e la religione? Per comprenderlo non si può prescindere dall’Evento che ha cambiato tutta l’umanità e a maggior ragione il suo modo di pensare. Anche restringendo la nostra analisi al solo Occidente, vediamo che dalla venuta di Cristo e dalla diffusione del messaggio evangelico, l’approccio alla realtà si è modificato radicalmente.

Infatti dopo la diffusione del messaggio biblico rimanevano solo tre modi per filosofare: 1) filosofare nella fede; 2) filosofare cercando di distinguere gli ambiti della “ragione” e della “fede”; 3) filosofare al di fuori della fede o contro di essa.

La prima grande novità che il messaggio biblico propone è una fede monoteista. Per i greci non era mai stato un problema quello dell’unicità o meno di Dio. Per i cristiani, così come per gli ebrei, era invece questione di massima importanza e di grande difficoltà. Tant’è vero che la richiesta di adorare un unico Dio è posta al vertice del decalogo. Un’altra grande innovazione riguarda l’origine della realtà, come è stato che gli esseri siano nati. I greci avevano dato soluzioni differenti, molti dei quali avevano riconosciuto al proprio “principio” il carattere della divinità, ma tutti avevano pensato l’essere del mondo e degli uomini in termini di partecipazione all’essere primo che era l’origine di tutto. Ossia: se come aveva detto Talete, il principio della vita era l’Acqua, voleva dire che ogni cosa esistente aveva in sé l’acqua. Oppure se come pensava Democrito, questo principio erano gli atomi, le cose esistenti erano fatte - per cui avevano dentro di sé - atomi. Il messaggio biblico, invece, parla di Creazione e Dio non ha usato una materia di già esistente per creare tutte le cose. Differentemente, Platone aveva pensato ad un dio chiamato Demiurgo che, secondo la sua ipotesi avrebbe creato l’Universo, plasmando una materia che già c’era. Quella biblica è invece una creazione dal nulla. Ed è una creazione libera e gratuita, ove l’essere - l’esistenza - ci è donata. Per cui Dio è l’Essere, mentre ogni creatura ha il suo essere dall’unico Dio.

Inoltre il pensiero greco era più cosmocentrico che antropocentrico, ossia guardava più al cosmo che all’uomo. Aristotele disse infatti che “più divino dell’uomo sono gli astri dell’Universo”. Nella Bibbia, invece, l’uomo è visto come creatura privilegiata di Dio: è fatto a Sua somiglianza e deve rendersi simile a Lui facendo la Sua volontà. E’ proprio la capacità di fare liberamente la volontà di Dio che pone l’uomo al di sopra di tutte le cose.

Forse la novità più grande che il messaggio biblico introduce, il superamento della svalutazione operata dalla filosofia nei confronti della credenza. La filosofia greca aveva svalutato la fede o credenza dal punto di vista conoscitivo poiché la riteneva una forma di opinione, mentre l’ideale, anzi la virtù per eccellenza, per il greco era la scienza. Il nuovo messaggio pone invece la fede sopra la conoscenza come appunto dice lo stesso Paolo nella I Lettera ai Corinzi.

[continua…]

Valentina Caleca




Lettere

Carissimo Don Guglielmo,




l’estate appena trascorsa è stata molto intensa e anche dolorosa: due sorelle sono tornate alla casa del Padre nel giro di 15 giorni. La vita della comunità diventa sempre più impegnativa e coinvolgente, ma non mi dimentico di voi. Anche la vostra vita è fatta di difficoltà piccoli e grandi del quotidiano, ma anche di gioia crescente, di dono al Signore senza “se” e senza “ma”, di fiducia in Lui che guida la storia della comunità.
A tutti voi auguro un anno pastorale ricco di grazia.
Con affetto,

Suor Elena Fiori
Monaca nel monastero Benedettino di via Bellotti – Mi




Fotografie


Agosto 2007: campo estivo del gruppo di seconda media a Cartasegna




28 settembre 2007: Concerto Gospel del gruppo
l'Ensemble Vocale Ambrosiano
nella nostra chiesa




23 settembre 2007: Gli operatori pastorali a Torino sui passi del Murialdo