camminare insieme Gennaio 2008 |
Un anno da riempire insieme con piccoli gesti
Il primo gennaio 2008 ci è stato calato dal cielo il nuovo contenitore perfettamente vuoto, con le sue pareti trasparenti del colore azzurro del firmamento. Ora è davanti a me il contenitore. Una voce forte e suadente m’impone “scegli e riempi”.
Ho la possibilità di riempire il mio tempo, con sorrisi, scelte cariche di umanità e di amore, di gesti cari e gentili, di azioni nobili e generose, di ricerca umile e sofferta, di servizio caldo e disinteressato, ma ho anche la possibilità di riempire il contenitore di malanimo, di egoismo, di prepotenza, di impegno fazioso e interessato, di malizia meschina e di corte vedute, di vita ambigua e scarsamente impegnata.
Quanto mi fa felice il sognare che gli 11.800 parrocchiani di San Leonardo Murialdo partano oggi per questa avventura decisi di scrivere un capitoletto della loro vita e di quella della loro città, intessendola con piccoli gesti carichi di simpatia, di onestà e di calore umano. Sì, perché ogni giorno colgo tanti gesti cari e gentili. Qualche giorno fa accompagnato dal papà, bussò alla porta del mio ufficio Patrizio, 11 anni, di via Manzano: occhiali neri, un caschetto di capelli altrettanto neri, teneva un sacchettino con i suoi risparmi di Avvento: 12 euro. “Ho pensato di offrire le mie rinunce ai poveri della parrocchia”. Mi guardò sorridente e felice. Lo abbracciai, lo ringraziai di quel gesto carico di innocenza e generosità.
Vedo ogni domenica alla Messa delle 10, Roberta e Nicoletta sono già avanti negli anni, e non si vergognano della loro disabilità. Quando entrano accompagnate dalle loro mamme mi corrono incontro per baciarmi. Poi si mettono tranquille nel coretto a cantare. Quando arriva il momento passano tra i banchi a raccogliere con i bambini le offerte con i cestini. Sono orgogliose di servire così la loro chiesa. Aspettano la mia chiamata a fare le chierichette. Quanto prima le farò salire accanto al celebrante. Saranno felicissime.
Ancora, il giorno di Natale cercavo 5 giovani per portare dei pasti caldi ai poveri della parrocchia. Il primo a rendersi disponibile è stato Darshana, un giovane buddista dello Sri Lanka, in Italia da un anno. Mi commuovo quando lo vedo pregare in fondo alla chiesa con devozione, spesso in ginocchio con le mani alzate, senza allontanare lo sguardo dal Crocifisso. Sempre disponibile ad aiutare i poveri, lui che non ha né casa né un lavoro stabile. Sogna di andare in missione. Ora con gioia aspetta la notte santa di Pasqua, quando con il Battesimo diventerà per sempre cristiano, con il nome di Marco.
Potrei continuare con tanti piccoli episodi di persone care. È bello cogliere il bene che c’è tra noi.
Fa’, o Signore, che cominciamo il nuovo anno con la gioia nel cuore, che riusciamo a trasmettere la bellezza di camminare con Te. Ce la metteremo tutta, insieme ad ogni uomo di buona volontà, perché sia l’anno più bello.
Con te, Signore, ce la faremo.
Don Guglielmo Cestonaro - Parroco
gcestonaro@murialdo.org
Nella luce del mistero della Presentazione di Gesù al Tempio
2 febbraio 2008 ore 15.30
Suor Elena Fiori
Celebrerà la Professione Temporanea
In spirito di lode e di ringraziamento ne danno l'annuncio la Madre, la Comunità e la sua famiglia, ringraziando quanti parteciperanno con la presenza e la preghiera.
Il 20 gennaio alle ore 15.30 la nostra Parrocchia partecipa nel Monastero di Elena ad una riflessione.
Tema: La Parola di Dio e la preghiera nella famiglia cristiana
Carissimi, vi ringrazio vivamente per avermi inviato le fotocopie del commento della Lectio Divina diretta dalla biblista Elide Siviero. Non potevate farmi un regalo più bello. Non mi era mai capitato di leggere una spiegazione così chiara, specialmente per la parabola dell’amministratore infedele, per la quale mi ponevo infiniti interrogativi. Ora ogni dubbio è svanito e trovo che sia veramente bello che la nostra fede oltre che nel cuore arrivi anche alla mente. (Antonietta).
Con la riflessione di questa amica parrocchiana ringraziamo ancora una volta la brava Elide. Nella foto con il gruppo di Azione Cattolica e Mamme Apostoliche.
“Come senza la fede non si
piace a Dio, senza dolcezza non si piace al prossimo”.
(Murialdo)
Rinnoviamo la nostra adesione a
Camminare Insieme
Il motto di quest’anno è: entrare in tutte le famiglie, soprattutto quelle dei caseggiati che sono sorti negli ultimi anni.
Confidiamo nella fedeltà dei lettori e saremo riconoscenti a tutti coloro che vorranno collaborare e promuovere il nostro Informatore Parrocchiale.
Potete dare la vostra adesione durante tutte le Messe festive del mese di dicembre e gennaio, in fondo alla chiesa ci sarà un incaricato/a; presso i distributori dei caseggiati; il pomeriggio in ufficio parrocchiale.
Grazie!
adesione ordinaria € 8,00
adesione sostenitrice € 10,00
adesione benemerita € 25,00.
Appuntamento con il | |
Riflessioni di Avvento e prime quattro Commissioni
La riflessione di Avvento tenuta all’inizio della riunione dal Parroco, aveva come titolo: “Dio ci perdoni il nostro modo di vivere il Natale”.
Perché se “manca Lui” e Lo lasciamo “troppo spesso fuori dal nostro orizzonte dei pensieri e del cuore, anche mentre diciamo «buon Natale»”...
Poveri cristiani!
È raccomandato a ciascuno di noi e alle nostre Comunità vivere e annunciare il Natale ritrovato, “Il Figlio di Dio si è fatto uomo perché in Lui gli uomini possano diventare figli di Dio”: è il cuore della nostra fede, è questa la Parola proclamata che ha fatto scoprire il senso del Natale in un rapporto personale è nato per me, è nato per te.
E stato poi sottolineato come le nostre comunità parrocchiali sempre più devono diventare comunità missionarie, “tutte le chiese per tutto il mondo” è stato lo slogan della giornata missionaria 2007.
E’ stato delineato da don Guglielmo il compito proprio dei rappresentanti del CPP nelle quattro Commissioni già state identificate:
Evangelizzazione cui fanno capo i gruppi:
- Comunità Ascolto
- Rinnovamento nello Spirito
- Gruppo biblico
- Gruppo Battesimo
- Gruppo dopo Battesimo
Famiglia cui fanno capo i gruppi:-
Gruppo Adamo ed Eva
- Gruppo Animatori fidanzati
- Gruppo Giovani coppie
- Gruppo Catechismo ragazzi
- Gruppo Catechismo famiglie
- Gruppo Terza età
Oratorio cui fanno capo i gruppi:-
Oratorio-Ludoteca-Musica
- Gruppo giovani
- Murialdina-Scout-Teatro
Caritativa cui fanno capo i gruppi:-
Gruppo Caritas
- Conferenza San Vincenzo
- Gruppo Missionario
Dopo la descrizione del calendario in vista della visita del Card. Tettamanzi, l’incontro si è concluso con un momento di festa e scambio auguri.
Giuseppe Giandomenico
ggiando@libero.it
Coraggio, non temete
(Is 35) |
Isaia - Capitolo 35
Il trionfo di Gerusalemme
[1] Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
[2] Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saròn.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
[3] Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
[4] Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi».
[5] Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
[6] Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
[7] La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso si muterà in sorgenti d'acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
[8] Ci sarà una strada appianata
e la chiameranno Via santa;
nessun impuro la percorrerà
e gli stolti non vi si aggireranno.
[9] Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la percorrerà,
vi cammineranno i redenti.
[10] Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
Questo oracolo di Isaia, che è una delle letture forti del periodo di preparazione al Natale, è racchiusa tra parole di gioia. Il suo messaggio, descritto con gli stessi termini che ricordano l’esodo del popolo ebreo, ci parla di un futuro prossimo, di qualcosa che è qui, alla porta.
Il paragone del fiore di narciso richiama il tema dell’amore tra uomo e donna del Cantico dei Cantici, ma qui ha un senso più vasto, è l’amore che lega Dio al suo popolo. Questo amore genera la gioia di stare con Dio, gioia per una nuova creazione che fa fiorire il deserto; trasforma una terra in cui la vita è impossibile, tanto che le dona lo splendore del Libano, lo rende cioè un luogo simile al tempio di Gerusalemme ornato dai magnifici alberi che crescono sulle pendici del Libano, così da renderlo un luogo privilegiato in cui può abitare la magnificenza di Dio.
Se Dio è presente non ci possono essere mani fiacche o ginocchia vacillanti o cuore turbato.
Dire “Coraggio, siate forti!” alle persone smarrite perché non comprendono il loro vissuto o che per vari motivi si sentono abbandonati da Dio è come dire: “Dio cammina con te, non ti lascia, non ti abbandona”. Dio viene e porta la sua vendetta che non è il nostro rispondere male al male bensì la capacità di rendere il male nullo, non efficace, di trasformare il male in bene.
Mentre la ricompensa è qualcosa di grandissimo: Dio che viene a salvarci. E’ chiaro allora che quando sono perdonati i peccati e Dio cammina al nostro fianco tutto si trasforma perché la salvezza di Dio produce la guarigione non solo dell’uomo ma anche della natura.
Le ultime due strofe sono dominate dalla strada sulla quale camminerà il popolo di Dio, riconciliato con il suo Signore; gli unici esseri umani che esistono dopo l’opera salvificatrice di Dio sono i redenti. Questo indica come l’autore sacro percepisca il tempo futuro (il tempo escatologico) come il tempo per la vera realizzazione dell’uomo: non ci sarà più la morte, la gioia sarà grande e la vicinanza con Dio assoluta. Questo è il grande messaggio di Isaia per noi: il Natale del Signore, Cristo che si fa uomo, vive, muore e poi risorge è il momento in cui si realizza la salvezza. Il tempo in cui viviamo non è più solo tempo storico ma è un tempo che si apre all’eternità. E’ il tempo in cui ha inizio il regno di Dio. A noi è dato di vivere e cercare di realizzare il regno, certi che Dio cammina al nostro fianco e ci sostiene; ogni passo sulla via indicata da Cristo è un passo verso il pieno compimento del regno.
La resurrezione di Cristo ci garantisce che siamo dei redenti, a noi resta la gioia frutto dello Spirito che ci rende consapevoli che la nostra storia è già introduzione all’eternità.
A noi viverla alla luce della Parola.
Gabriella Francescutti
IL CARDINALE DIONIGI TETTAMANZI IN VISITA ALLE NOSTRE COMUNITÀ |
La nostra comunità parrocchiale insieme alle altre parrocchie del Decanato Giambellino si prepara a ricevere alla fine di febbraio e precisamente il 26 febbraio e il 2 marzo 2008 la visita del nostro Cardinale Dionigi Tettamanzi.
Il Vescovo, guida e pastore della Chiesa ambrosiana, sente il desiderio di incontrare da vicino le diverse comunità affidate ai suoi collaboratori presbiteri, che con lui partecipano all'edificazione di tante comunità cristiane in ogni territorio della nostra vasta diocesi.
Questa visita è una occasione più unica che rara, un dono speciale che ci verrà offerto, un momento di comunione ancora più visibile e arricchente con il nostro Padre Vescovo. La visita pastorale è un autentico tempo di grazia e momento speciale, anzi unico, di incontro e di dialogo del Vescovo con i fedeli.
E' questo il momento in cui egli esercita più da vicino per il suo popolo il ministero della parola, della santificazione e della guida pastorale, entrando a più diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le attese della gente e potendo rivolgere a tutti un invito alla speranza. Realizzata così, la Visita pastorale si mostra qual è, un segno della presenza del Signore che visita il suo popolo nella pace.
Siamo, quindi, fin d'ora grati all'Arcivescovo per la sua prossima venuta in mezzo a noi.
Il Parroco
41a Giornata Mondiale della Pace |
“Famiglia umana, Comunità di Pace”
1 gennaio 2008: il messaggio del Papa Benedetto XVI sottolinea 3 priorità fondamentali per costruire la Pace:
Famiglia principale agenzia di Pace “In una sana vita familiare si fa esperienza di alcune componenti fondamentali della pace: la giustizia e l'amore tra fratelli e sorelle, la funzione dell'autorità espressa dai genitori, il servizio amorevole ai membri più deboli perché piccoli o malati o anziani, l'aiuto vicendevole nelle necessità, la disponibilità ad accogliere l'altro e, se necessario, a perdonarlo. Per questo la famiglia è la prima e insostituibile educatrice alla pace”.
La famiglia ha bisogno di casa, lavoro, scuola, assistenza sanitaria. Il Papa invita i legislatori ad essere attenti e fare uno sforzo in più per sostenerla, mentre alla famiglia chiede di essere di esempio per le Nazioni.
Ecologia “I Paesi emergenti hanno fame di energia, ma talvolta questa fame viene saziata ai danni dei Paesi poveri i quali, per l'insufficienza delle loro infrastrutture, anche tecnologiche, sono costretti a svendere le risorse energetiche in loro possesso”.
È necessario per ognuno di noi avere cura dell’ambiente che Dio ha affidato all’uomo per custodirlo e coltivarlo con libertà responsabile.
Disarmo “Sono ancora in atto molte guerre civili nel Continente africano. Il Medio Oriente è tuttora teatro di conflitti e di attentati. ...Ci sono i Paesi del mondo industrialmente sviluppato che traggono lauti guadagni dalla vendita di armi”.
Animate dal bisogno di sicurezza, ma anche dalla paura di attentati terroristici alcune Nazioni hanno scelto un cammino di riarmamento invece dell’auspicato disarmo.
Ci uniamo alla preghiera del Santo Padre, perché ogni cristiano si assuma la responsabilità personale di essere costruttore umile di Pace.
A cura di Concetta Ruta
conci.ruta@tiscali.it
L’intero messaggio del Papa si trova nel sito:
www.vatican.va
14 dicembre '07
"SEGUI LA STELLA" |
Nella parrocchia del Murialdo abbiamo assistito alla sacra rappresentazione “Segui la Stella” della compagnia Archè, che noi conosciamo bene perché l’abbiamo applaudita in occasione della scorsa Quaresima con la “Passione di Cristo”.
Sono tornati da noi, per cantare il mistero della nascita di Gesù e la “Stella” ci è apparsa come un meraviglioso direttore di orchestra dietro il quale si sono avvicendati, con mille tonalità, il maestro con il coro, Baldassarre con i re magi, Giuseppe e Maria, Elisabetta, Erode e, finalmente, i pastori festanti.
“E’ nato!”, sembrava cantare il nostro cuore; è nato e ci attira tutti a sé, anche se siamo pochi, anche se abbiamo mille problemi: Lui era lì che stava per nascere e ci chiamava ad uno ad uno, come se fossimo stati scelti proprio quella sera, in quella grotta ideale che è la Chiesa. Chi non ha partecipato alla rappresentazione si è perso un momento “toccante” della fede che si fa “lode” e si fa “canto” che sovrastano le nostre sofferenze e le difficoltà della vita quotidiana.
Bello, bello, bello davvero! Le parole non bastano: il Verbo si è fatto carne tra noi!
Come infatti non ricordare la commovente Ave Maria e la coralità a mille voci del Magnificat? E i brani musicali e l’assolo di questo o di quel protagonista!
In quel contesto, anche noi possiamo dire, se il canto e le note ci avessero accompagnato, saremmo stati capaci di “dire il nostro sì” incondizionato; proprio come Maria!
Tra tutti un encomio particolare deve essere tributato a Baldassarre, che ha fatto da voce guida. Bravo anche il maestro con il coro, la giovane Maria con la “matura”, solo nella rappresentazione teatrale, Elisabetta, dotate di voci angeliche e possenti con una estensione vocale davvero artistica.
Magnifica la coreografia, i costumi e l’allestimento scenico sull’altare, imponente il complesso di luci e di architravi metalliche, a far da corollario al palcoscenico sacro con luci multicolori e fiammeggianti sulla volta della nostra chiesa. Dove sei Signore? Nel canto, nella musica, nelle luci che sfavillano ovunque? Sicuramente grazie a questi amici di Archè, ci hai chiamati come fai sempre e noi ci siamo lasciati prendere dalla bellezza del tuo annuncio!
Al termine della rappresentazione, durata circa un’ora e un quarto, grandi applausi, molta commozione e tanti grazie dalla gente convenuta.
Anche noi, come i pastori, tornando a casa felici ci siamo sentiti una “stella” per quelli che cercano la luce vera, quella di Cristo: “Segui la Stella, ascolta il tuo cuore” diciamo agli amici che erano presenti e a quelli che sono lontani dalla luce vera!
Emanuele Sandi
Nel periodo pre-natalizio abbiamo partecipato al corso per la preparazione al matrimonio, che si è sviluppato attraverso 9 incontri. E’ stata un’esperienza diversa da come ci saremmo aspettati e da come altri amici ce l’avevano descritta. Non ci siamo trovati ad ascoltare una serie di “prediche” teoriche sul valore cristiano del matrimonio. Abbiamo invece avuto occasione di confrontarci, con altre coppie, su quali siano le nostre attese e sul perché siamo arrivati a questo passo, arrivando poi a parlare del valore cristiano del matrimonio e del motivo per cui, se vissuto come Sacramento, è diverso da altre forme di matrimonio e convivenza. Abbiamo sentito esperienze di chi da anni ha costruito la propria famiglia, chi ha vissuto superando grandi problemi e chi vive a contatto con molte realtà che spesso facciamo fatica a vedere, ma che sono strettamente legate a come viene poi vissuto il matrimonio.
Possiamo dunque trarre un bilancio positivo da questa esperienza, che se vissuta con il giusto approccio e impegno, può dare diversi spunti per iniziare con più gioia un cammino di coppia.
Arturo e Alessia
Nel pomeriggio dell’11 dicembre nella Sala Paolo VI della nostra Parrocchia, si è svolto un incontro tra illustri esponenti dell'Amministrazione Comunale e i Cittadini del nostro Quartiere.
Presenziavano il Vice Sindaco Sen. Riccardo De Corato, il Sostituto Procuratore della Repubblica Dottor Nobili, il Comandante della Polizia locale, il Presidente del Consiglio di Zona 6 Dottor Massimo Girtarnerr.
Come precisato dal Vice Sindaco, l’incontro fu una tappa del pellegrinaggio che la nostra Amministrazione Comunale sta effettuando capillarmente nel territorio per sensibilizzare e istruire i Cittadini (specie le persone anziane) onde evitare truffe, raggiri, ecc.
Il Magistrato Dott. Nobili, il Comandante della Polizia locale e il Dott. Girtanner hanno completato l'intervento illustrando in modo esauriente i comportamenti validi per evitare spiacevoli inconvenienti.
La sicurezza dei Cittadini, da molto tempo è all'attenzione dell'Amministrazione Comunale, in particolare della Direzione Centrale della Polizia Locale e Sicurezza. All'uopo è stato precisato che presso il Settore Sicurezza è attivo 24 ore su 24 il numero telefonico 02/88456893 a cui ci si potrà rivolgere per qualsiasi tipo di richiesta in merito all’illegalità e degrado, reclami o semplici consigli.
Concludendo: tra le molteplici raccomandazioni è emersa quella di non aprire la porta di casa a persone estranee e non conosciute anche se si presentano come addetti di "Enti pubblici”.
Aldo Zannoni
ANCORA VIOLENZA
Proprio nel periodo d’Avvento, la violenza ha fatto la sua comparsa nei nostri quartieri, nella nostra comunità, con due episodi distinti ma che trovano la loro radice comune nel degrado e nella povertà culturale. Uno di questi, quello di sangue, ha visto come teatro Via Segneri, proprio la strada che qualche anno fa era già stata colpita da un identico episodio. Un fatto che forse non può essere considerato una coincidenza.
Di là della notizia, occorre tuttavia soffermarci sul fatto di come gli avvenimenti siano stati percepiti dai più, scivolando via, archiviati tra la normalità della vita quotidiana. Forse perché siamo abituati alla violenza sempre latente tra noi, nascosta nell’emarginazione, nel disadattamento, nello svantaggio culturale, che sono sempre l’origine dei fenomeni di devianza sociale.
Lo possiamo riscontrare negli episodi che vanno dal “bullismo” nelle scuole alle bande di quartiere, sino all’attività criminale, organizzata o no. Situazioni che si legano al degrado ambientale dei quartieri con la loro insicurezza, che sono caratteristica delle periferie, e per questo è impensabile sperare che i nostri rioni possano esserne esenti.
Quali siano gli strumenti per affrontare un fenomeno così complesso, ce lo siamo chiesto infinite volte e altrettante ne abbiamo discusso, in Consiglio Pastorale e nei Gruppi. Da parte loro, la stessa cosa avranno fatto le Istituzioni.
La risposta è complessa e in ogni caso non potrà prescindere da interventi non solo di sostegno economico - ove necessario - ma soprattutto educativi, che forniscano i mezzi per sconfiggere l’isolamento, l’incertezza, la solitudine, il disagio, che sono sempre origine del comportamento violento. Occorre pensare a una società aperta, in costante contatto con le varie istituzioni educative. In particolare il rapporto con la bistrattata famiglia è tutto da riformulare.
Non si potrà andare molto lontano con provvedimenti politici che vanno nel senso opposto alla concezione etica dei valori cristiani.
Viene ancora di pensare ad alcuni passaggi del messaggio “Dalla periferia al cuore della città”, a suo tempo inviato ai cittadini della Diocesi di Milano del nostro Cardinale Arcivescovo, Monsignor Dionigi Tettamanzi, in occasione di una festa patronale di S. Ambrogio. Tra le altre cose, era sottolineato il paragone tra lo stato dei giovani e il loro isolamento con le periferie metropolitane, nelle quali si generano i fenomeni della violenza cieca e irresponsabile del branco. Per questo la gente vorrebbe fuggire da questi luoghi, verso illusori nuovi spazi a “misura d’uomo”, che però a loro volta diventano nuove periferie che si allargano a dismisura. L’uomo allora diventa periferia di sé stesso, senza identità e senza radici. E se l’uomo si sente estraneo, lontano, non amato vuol dire che manca il pulsare del cuore della sua città.
Da qui, forse, si deve partire.
Gianni Ragazzi
gianni.ragazzi@iol.it
DAL GRUPPO MISSIONARIO “Ettore Cunial” |
Il gruppo missionario ha deciso di dare più spazio ad incontri di formazione. La prima parte di questo anno pastorale è stata ricca di incontri in parte già previsti, come quello tra i gruppi missionari giuseppini che si è tenuto qui da noi l'ultima domenica di novembre con don Ferruccio Cavaggioni, e altri programmati proprio per ricevere nuovi stimoli. Durante l'incontro con gli altri gruppi missionari giuseppini si è messa al centro la questione della preparazione dei giovani che intendono fare esperienze anche brevi in missione e soprattutto di che cosa fare dopo, al ritorno per dare continuità all'esperienza.
Abbiamo poi avuto l'occasione di avere tra noi don Mariolino Parati, incontro sempre prezioso per l'affetto che ci lega e per l'esperienza che può portarci come responsabile della Provincia africana. Molto interessante il discorso fatto con lui sulla Chiesa d'Africa, quella che conosciamo già anche attraverso Don Gabriele Prandi. Questa Chiesa non ha più bisogno dei containers, o meglio non solo di quel tipo di aiuto perché ormai è una chiesa impiantata, ma ha bisogno di noi Chiese sorelle per sviluppare l'evangelizzazione. A Bissau sono in cammino catecumenale 4500 ragazzi!
Questo stesso tipo di discorso lo abbiamo sentito fare anche dagli altri missionari che abbiamo incontrato come padre Adelmo Spagnolo (Comboniano) che ci ha ricordato come al centro della sua esperienza ci siano la contemplazione e la preghiera. Da lì sono nate una comunità di laici locali evangelizzatori nella loro terra etiopica.
Anche padre Michele Carlone del PIME ci ha spinti a guardarci intorno con occhi nuovi per scoprire le nuove frontiere della missione che forse non sono più così lontane, ad esempio ci ha suggerito l'attenzione a non trattare i cristiani immigrati come di serie B.
Accogliere Gesù nel fratello che viene da lontano con un amore senza distinzioni, ci rende missionari nel territorio.
Daniela Gennari
“DAI FRUTTI LI RICONOSCERETE” |
Questa frase del Vangelo, mi sembra davvero calzare a pennello per il ricordo che tutti abbiamo di don Paolo Novero.
Come qualcuno ricorderà, la sera in cui è stato presentato il libro in parrocchia, avevo esordito dicendo che noi Giuseppini siamo un po' allergici a celebrare un confratello: fa parte del nostro DNA, tutto murialdino, vivere la semplice spiritualità del servizio con atteggiamento umile e forse anche un po' schivo. Però avevo aggiunto che ero orgoglioso di aver avuto nella mia famiglia religiosa, un fratello come d. Paolo ed ero felice che le sue qualità umane e spirituali fossero così riconosciute dalla gente a cui aveva voluto bene e da cui era stato sempre benvoluto. Un libro come "La gioia di dare" era giusto che nascesse quindi dai suoi laici e dai suoi giovani. Quello che è scritto in quel libro è l'insieme dei frutti che la semina di Paolo ha prodotto, anche dopo lungo tempo.
Sono riconoscente a Maria Flora che ha coordinato il lavoro, a tutte le voci che hanno composto quel libro, nato dall'iniziativa degli amici di Paolo soprattutto a Milano ed esteso poi anche a Montecatini, Viterbo, Lucera, Ciriè. Ma devo dire anche un grande grazie a tante persone, cui è arrivato il messaggio di bene che in quel libro è contenuto, anche attraverso l'annuncio di "Camminare Insieme".
Il fatto poi che i proventi della vendita del libro - già ristampato per il grande successo che ha avuto - e i diritti di autore siano stati destinati alle missioni della Guinea Bissau, che indegnamente coordino e dove mi trovo mentre vi scrivo, anche per le feste natalizie, è stato un aggiungere il bene al bene. Perché il bene è sempre contagioso e, attraverso la vostra solidarietà, è arrivato anche a persone poverissime che Paolo non l'hanno mai conosciuto, ma che ugualmente beneficeranno del dono di Dio che lui è stato per la Chiesa, per la Congregazione e per il mondo. A nome mio, dei Giuseppini e degli "ultimi di Guinea": Grazie!
25 novembre:
RITIRO SPIRITUALE ADT |
I ragazzi dell'Anno dei Testimoni hanno vissuto una giornata di ritiro presso l'oratorio “Padre Monti” di piazza Frattini.
Tutto è iniziato con due giochi per favorire la conoscenza e l'amicizia fra loro. È seguito un momento di preghiera dove ogni ragazzo ha disegnato su un cartoncino il proprio volto con un'espressione che esprimeva il suo stato d'animo.
Il passo successivo è stato quello di vedere alcuni spezzoni del film High School Musical, nel quale vi erano molti spunti di riflessione: ognuno di noi ha un sogno nel cuore, ma a volte gli amici, se non condividono il nostro desiderio, ci influenzano negativamente e ci frenano; anche la società ci contrasta se il nostro sogno ci rende troppo diversi dagli altri.
Dopo il film un momento di deserto dove è stata data una scheda dal titolo: "Io, il mio sogno, il mio mondo", di modo che ognuno riflettesse sul proprio progetto di vita.
Nel pomeriggio, dopo aver pranzato e giocato insieme, i ragazzi sono stati suddivisi in gruppi. Ogni gruppo ha disegnato la sagoma di un uomo e ha incollato al suo interno immagini ritagliate da alcune riviste che identificassero la vita e gli ideali del cristiano.
Alla fine i ragazzi sono stati riuniti e ogni gruppo ha presentato agli altri il lavoro svolto rendendosi disponibile ad un sereno e costruttivo confronto. La giornata si è conclusa con il rientro nella nostra Parrocchia e la Celebrazione della Messa insieme ai genitori.
Alla fine abbiamo visto i ragazzi contenti della giornata e del modo in cui è stato impostato il cammino di preparazione alla Cresima.
Silvia Casaleggi
GIOCARE, IMPARARE, FARE COMUNITÀ |
Cosa c’è di meglio per ricordare don Paolo a tre anni dalla sua scomparsa se non parlare delle cose che ci ha lasciato. Una di queste è la ludoteca che, nata da una sua idea, è operativa da molti anni grazie alla generosità e alla tenacia di Anna, Lucia, Carmela, Gaetano e altri volontari.
A testimonianza che la nostra è una comunità attenta ai bisogni della gente, da due anni, anche con l’appoggio del Gruppo Missionario, la ludoteca si è arricchita di una nuova attività: il doposcuola.
Al secondo anno questo doposcuola, aperto ai bambini della scuola elementare, con cui collabora strettamente, ha visto un’impennata di iscrizioni arrivando addirittura a 60 bambini. Sarebbero stati anche di più se si fosse potuto contare su forze e strutture sufficienti ad accogliere tutti.
Il “corpo insegnante”, coordinato da don Samuele (il nostro “preside”), è formato da persone di tutte le età che abitano nel quartiere, ma non solo. La maggioranza, però, è costituita da liceali e scout. Una sorta di fratelli maggiori che, oltre ad essere di aiuto nei compiti, sono anche un esempio di gioventù positiva e generosa che ai bambini non può fare che bene.
I ragazzini che frequentano sono, oltre che italiani, un po’ di tutte le nazionalità, ma le difficoltà sono comuni e sono quelle di sempre: tutti litigano con le tabelline, le coniugazioni dei verbi, le operazioni (le divisioni soprattutto) e l’analisi grammaticale. Ci sono poi i casi particolari di chi è appena arrivato e ha ancora difficoltà con la nostra lingua o di chi ha veri e propri problemi di apprendimento come la dislessia.
Anche se numerosi, i volontari non bastano mai: l’ideale, perché questa “oretta” di compiti possa realmente essere efficace, sarebbe avere un “maestro” ogni due “allievi”, e in certi casi anche uno per ogni bambino. Chiunque abbia un po’ di tempo il sabato pomeriggio (anche se non tutti i sabati) e vuole venire a dare una mano sarà accolto a braccia aperte!
Marinella Giannetti
Sabato 1° dicembre i bambini dell’Anno dei Discepoli si sono accostati per la prima volta al Sacramento della Riconciliazione. Grande è stata l’emozione di questi bambini (84) che hanno ricevuto il perdono di Gesù.
Non è facile descrivere la nostra emozione, l’infinita tenerezza verso di loro, non è facile raccontare la loro spontaneità quando hanno sollevato mille domande a noi catechiste, domande di sincera apprensione: “ma cosa devo dire?”, “ma Gesù perdona tutti, anche me?”, “io ho paura”.
Ed è sulla scia delle loro paure che abbiamo spiegato loro l’immensa misericordia che Gesù ha verso tutti i suoi figli. Abbiamo spiegato loro la gioia che si prova quando si è perdonati da Gesù, quando dopo aver “sbagliato strada” chiediamo “scusa” e veniamo presi dalla sua mano e riportati sulla “strada giusta”. Ed è stato il cambiamento che abbiamo notato nei loro occhi, timorosi prima e colmi di gioia dopo.
Paola Siconolfi e Stefania Avegnano
WEEK-END 6-8 DICEMBRE A
SALICE D'ULZIO |
Come siamo fortunati noi milanesi! Forse non ci pensiamo e non diamo il giusto peso a tutte le diversità che caratterizzano le nostre celebrazioni
e il nostro anno liturgico, grazie a quel grandissimo Santo che è stato Ambrogio che ancora oggi, con il suo carisma, anima la nostra diocesi. Un aspetto secondario, ma da non sottovalutare, è che
durante l'avvento, grazie alla festa che ne ricorda l'investitura a Vescovo di Milano, noi possiamo godere di un momento di riposo doppio rispetto agli altri cristiani. In particolare, noi parrocchiani del Murialdo, grazie alla struttura che i Giuseppini hanno a Salice d'Ulzio, possiamo approfittarne per andare ad ossigenare polmoni e spirito in montagna.
Più o meno tutti gli anni vi facciamo un resoconto di questa esperienza che il gruppo famiglie ha l'opportunità di vivere, quindi non vi tedierò con i soliti racconti dei momenti di svago sulla neve e della vita comunitaria che viviamo all'interno della casa.
La vera “notizia” di quest'anno, degna di “Camminare Insieme”, credo sia il fatto che alcune famiglie nuove hanno accettato l'invito e hanno avuto il “coraggio” di condividere questa esperienza. Sarebbe stato bello avere il tempo di intervistarli e riportare qui le loro parole, in ogni caso la mia impressione è che siano stati contenti di questa scelta, sia adulti che ragazzi.
Noi famiglie più “mature” abbiamo accolto con gioia due giovani sposi, con i loro due bimbi piccoli che con i loro volti ora sorridenti ora tristi, i loro bisogni semplici
e la loro curiosità sul mondo ci hanno ricordato quanto sia bella la vita sin dal suo inizio.
Il nostro desiderio è quello di poter condividere con il maggior numero di fratelli e soprattutto con giovani famiglie questo momento di vita (che per noi è un tesoro in senso evangelico), lontano dalla frenesia della città, vissuto con ritmi regolari di preghiera, lavoro, svago, relazioni profonde, vicinanza con il Signore.
E' un'occasione per gustare il sapore della vera vita, la gioia e la pace promesse dal Signore, momenti di ricarica che ci danno la forza di essere poi, nella quotidianità, testimoni del Suo grande amore per noi.
Annamaria Cereda
R i c o r d i c o n d i v i s i |
Chi si ricorda Suor Serenilla? Negli anni ’50 era direttrice dell’Istituto “Devota Maculan” di via Inganni 12. Io sua piccola allieva per la preparazione dell’esame di ammissione alle medie, l’ho sempre avuta nel cuore e nella mente.
Dopo essere venuta a conoscenza del suo indirizzo, qualche anno fa abbiamo iniziato a scriverci. Allora si trovava a Orbetello e io ormai nonna sono tornata bambina, confortata dal fatto che anche lei ricordava chiaramente tutto della mia famiglia di quegli anni.
Ora Suor Serenilla vive a Verona e la scorsa primavera ci siamo riviste dopo più di 50 anni. Incontro emozionante e commovente, ne voglio far partecipe tutta la comunità della mia età e alle persone che come me serbano i ricordi di quegli anni e dell’Istituto tenuto da quelle brave Suore.
Tina Brunello
Con vero piacere pubblichiamo questa bella testimonianza che ci ricorda le nostre care “Sorelle della Misericordia” dell’Istituto “Devota Maculan”, anche per rinnovare la nostra affettuosa riconoscenza a tutte le Suore che sono passate dal Lorenteggio, nei 62 anni della loro permanenza a Milano.
Hanno lasciato in noi un ricordo molto bello: di servizio nella scuola: asilo, elementari, medie e nel passato più lontano anche le superiori, sono stati punti di riferimento importante per tante famiglie del quartiere e non. Hanno cresciuto e accudito con generosità migliaia di bambini, ragazzi, giovani e sostenuto tante famiglie.
In parrocchia erano impegnate a 360 gradi, apprezzate e stimate da tutti e ricordate con tanta nostalgia. Sappiamo che tante famiglie della parrocchia sono in collegamento e che alcune Suore ricevono il nostro “Camminare Insieme” regolarmente.
Cogliamo l’occasione per rinnovare ancora una volta il nostro riconoscente grazie insieme ad un abbraccio forte.
Un grazie e un saluto alle care Apostole del Sacro Cuore, in particolare alle ultime che ci hanno lasciato la scorsa estate: Suor Maria Carla, Suor Carmelina e la carissima Suor Ambrosina, ci mancano tanto le sue torte!
Concetta Ruta
Cari amici, come sapete è dal mese di febbraio 2007 che mi trovo in Ecuador e mi trovo molto bene.
Sono nella parte sud-est della foresta Amazzonica che è sempre verdeggiante, con i suoi innumerevoli, piccoli e grandi fiumi e con montagne che superano abbondantemente i 6.000 metri.
Quando sono arrivato in Ecuador ero stato destinato al Vicariato del Napo, assieme al Vescovo. Per prima cosa ho cercato di imparare lo spagnolo e nel frattempo andavo ad aiutare in una parrocchia il sabato e la domenica e durante la settimana, Messe, confessioni e tanti lavoretti nella missione.
Nel mese di settembre 2007 il Vescovo, Mons. Paolo Mietto, mi ha nominato parroco della parrocchia Madonna di Loreto, ben felice ho accettato, anche se è molto lontana dal Vicariato, circa tre ore e mezzo di macchina, passando tra montagne e fiumi. Per fortuna la strada è "abbastanza buona", ma c’è il rischio di incontrare frane sul cammino, se è di giorno si può aspettare che vengano ad aprire il cammino, se è di notte o ti fermi a dormire o ritorni al punto di partenza.
La parrocchia conta 13.000 abitanti, 3.000 nel centro del paese e tutti gli altri sparsi in cappelle nel raggio di circa 20/25 km.: in alcune si arriva in macchina, in altre solo a piedi, con diverse ore di cammino, a volte si parte al mattino presto e si ritorna alla sera, altre volte si passa la notte in qualche modo, aspettando che arrivi presto il mattino.
La parrocchia centrale è molto semplice, vorrei renderla più accogliente, ma mi mancano i mezzi e gli strumenti.
A tutti voi i più cordiali auguri di Buon Anno e ogni bene nel Signore.
Don Gabriele Prandi
Associazione Eucaristica Riparatrice |
“È per grazia di Dio che siete stati salvati ed è per grazia di Dio che apparteniamo alla Associazione Laicale Eucaristica Riparatrice”. Questo è uno dei pensieri che il nostro assistente ecclesiastico P. Franco Nardi, cappuccino di Loreto, ha espresso nell’omelia della celebrazione eucaristica conclusiva del 43° Convegno Nazionale della Associazione terminato il 22 settembre 2007.
Attratta dal grande interesse spirituale che riveste il convegno, dal tema generale dello stesso: “Eucaristia Pane di ogni giorno per essere testimoni gioiosi della fede e della speranza”, la grande famiglia dell’Associazione si è ritrovata unita nella Basilica della Santa Casa di Loreto (erano più di 600) per l’apertura del convegno il 19 settembre 2007.
Relatori Mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona sul tema “Eucaristia Pane di ogni giorno per la vita della famiglia” e il Dott. Marco Invernizzi, giornalista del mensile cattolico “Il Timone” di Milano, sul tema: “Essere testimoni gioiosi della fede e della speranza nel mondo”.
Tra gli illustri relatori del passato mi piace ricordare il carissimo don Oreste Benzi con la sua dolcezza accompagnata però da molta fermezza contro le ingiustizie sociali e da una preghiera, oserei dire incarnata. Egli era veramente realista quando affermava che “per stare in piedi occorre mettersi in ginocchio”.
Il convegno annuale è aperto a tutti coloro che lo desiderano, anche se non iscritti alla associazione, ma amanti di Gesù Eucaristia.
Una partecipazione numerosa e interessata sarà per dare sempre più: gloria, onore e riparazione a Gesù Eucaristia.
Gigliola Neri Mari
Associazione Eucaristica Riparatrice
Grazie per i vostri buoni esempi, per i vostri bei sorrisi, per la vostra sincera amicizia, perché l’amicizia è l’eco del Divino sulla terra, è la testimonianza più sincera di Dio e della sua grazia nella vita dell’uomo.
Lo dice San Leonardo Murialdo.
Grazie Signore di tutto quello che mi hai dato
e anche di quello che non ho meritato.
Grazie per quel bellissimo posticino
che il tuo Figlio mi ha preparato a Te vicino.
Lui ha sofferto molto per prepararlo
e io mi devo impegnare per meritarlo.
È un posto che a lungo dovrà durare
anzi non dovrà mai terminare.
Le strade per raggiungerlo sono tante
ma l’Eucaristia è la più importante.
Riflessioni del fratello Francesco Parati all’incontro del gruppo Fraternità Eucaristica del 13 dicembre 2007
Carissimi amici,
Il 25 dicembre Natale ricorre il primo anniversario della morte di don Angelo Bozzi, primo sacerdote che si é formato nella nostra parrocchia. Lo vogliamo ricordare anche perché per noi Ex Oratoriani é sempre stato un punto di riferimento molto importante. Lo abbiamo seguito lungo tutto l'arco della sua vita sacerdotale fino al suo ultimo domicilio, che é stato l’Istituto Palazzolo, luogo in cui ha terminato il suo viaggio terreno.
La sua sofferenza nel non riuscire a comunicare, la cecità che non gli consentiva di celebrare la Santa Messa, lo portava a chiedere al Signore di prenderlo con
sé. Andavo spesso a trovarlo e nella sua camera seduto sulla poltrona recitava in continuazione il Rosario. E il giorno di Natale dello scorso anno il Signore lo ha ascoltato. Dopo la Messa del mattino é stato accompagnato in camera e dopo poche ore si spento andando incontro al suo Signore, come desiderava. Si percepiva che l'amore di Gesù era in lui al primo posto e senza riserve. Dovremmo tutti noi riflettere sulla vita di questo sacerdote dedicata all'educazione dei giovani, proprio nello spirito di S. L. Murialdo.
Don Angelo, noi ti ringraziamo di averci donato tanto esempio d'amore verso tutti gli uomini.
C'è festa in casa degli ex oratoriani, é entrato a far parte della nostra famiglia, con una nuova adozione a distanza Mauriciò A. Biaia un bambino della Guinea Bissau, oltre a William che abbiamo adottato da diversi anni. Benvenuto!
Porgiamo a tutti voi i nostri cari auguri di Buon Anno.
Remo Chiavon
a tu per tu
… con altre religioni
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Don Guglielmo mi raccontava l’altro giorno che una giovanissima lettrice di Camminare Insieme era incuriosita da una notizia avuta da un suo compagno di scuola musulmano. Egli, infatti, notandole al collo una medaglietta della Vergine le avrebbe confidato che Maria è la donna più citata nel Corano, «anche più della figlia del Profeta». Ed è proprio così; Maria è l'unica donna che nel Libro Sacro dell'Islam viene chiamata ed indicata col suo nome di battesimo (Miriam nella lingua ebraica) per ben 34 volte. Anzi le è stato dedicato un intero capitolo del Corano, la Sura XIX - in totale, le Sure, sono 114 suddivise in meccane e medinesi.
Leggiamo assieme alcuni brani che ci parlano di Gesù e di Maria tratti dalla Sura della Famiglia di ’Imrân. «Il Corano riconosce che Gesù è concepito da una Vergine “eletta su tutte le donne del creato” senza intervento di un uomo. Dio, per mezzo di un angelo apparso sotto forma di uomo perfetto, annuncia a Maria “la buona novella d’una Parola che viene da Lui il cui nome sarà il Cristo, Gesù figlio di Maria”, ossia la nascita di un “fanciullo purissimo” che insegnerà “il Libro e la Sapienza e la Torah e il Vangelo”». Tratto da cento domande sull’islam.
Maria per il Corano è il modello perfetto di donna che tutti i credenti dovrebbero seguire e imitare. Ella, che si conservò sempre vergine, canta in eterno la lode dell'Altissimo. Ella è il fiore più raro germogliato per volere di Dio, capace di ospitare in grembo un Verbo di Allah (notate, non "il" ma "un": Gesù infatti è solo "uno" dei profeti), per poi offrirlo al mondo e piangerne con immenso dolore la perdita. E tuttavia, sarà proprio da questo dolore che zampillerà nuova vita. Penso che Maria, “Donna dell’Intercessione”, tramite meraviglioso tra ciascuno di noi e Suo Figlio, possa essere Il ponte per un dialogo tra l’Islam e il Cristianesimo, così come lo è diventata per questi nostri amici giovanissimi. Non trovate? Buon anno nuovo!
(*) Tratto da Cento domande sull’Islam.
Valentina Caleca
FIGLIO DEL SIPARIO
Dialogo, canto, urlo
muovendo passi lenti di
irrefrenabile gioia,
mentre i tendoni mi sfiorano con il loro bisbiglio.
Le parole scorrono come un
fiume felice.
Ogni battito suona
un'immacolata melodia.
Le braccia del palco stringono al cuore suo figlio.
Baciano gli imponenti
personaggi di cui si veste,
tante mani si stringono
e legano immensi spiriti vitali.
Due realtà si uniscono
due mondi si scoprono
due vite si parlano.
Le mie ali si irrobustiscono
e le parole pennute sono
la mia aria
volando sento il tepore
dell'espressione
o teatro benedetto
concedimi un'onirica verità
aiutami a leggere me stesso.
Sì, nella tua casa io ripongo
me stesso
e sorveglio vive speranze
che maturano nella recita.
Il sipario mi restituisce il mondo
La fitta foresta di trame
Aggrovigliata semplicità
misteriosa.
Ma tu non sei per me una
spenta maschera,
io ti ho scelto e vivo in te.
Tu sei la stoffa della mia
esistenza
Gli occhi del pubblico sono
accecanti luci,
mi risvegliano da un sogno
e mi spingono ad alzarmi.
Esco e indosso una
maschera a metà
un mantello mi nasconde,
i massi della sfida sono
acidi suoni.
Ma tu sei desiderio di vittoria
un giorno toglierò la maschera
sarò il vero figlio del sipario tra parole, strofe e grida.
Tiziano Bertrand
"In adorazione di Gesù"
I chierichetti della nostra Parrocchia sono stati i primi a vedere il Presepe realizzato da alcuni volontari anche quest’anno. Il Parroco ha guidato i ragazzi alla contemplazione della rappresentazione, spiegandone il significato dei personaggi e regalando loro dei momenti di riflessione sul senso più profondo del Presepio. I ragazzi, attenti e partecipi a rispondere alle domande di don Guglielmo, sono stati invitati a farsi portavoce di questa tradizione, che tende a farsi più rara nelle nostre case. I chierichetti hanno poi continuato il loro incontro di preparazione mensile, ricevendo in anteprima la notizia della visita nel nostro decanato dell’Arcivescovo, Mons. Dionigi Tettamanzi, prevista il 2 marzo, nel corso della quale il Parroco non mancherà di presentare i tanti giovani ministranti.
Veronica di Lisio
Vita della comunità
Ponte dell’Immacolata del gruppo “Coppie in Cammino”... ...e figli a Salice D’Ulzio
Il Natale della Murialdina La squadra di Terza Categoria e i Dirigenti e Allenatori
11 dicembre: il Movimento 3a Età ha organizzato un simpatico pranzo in oratorio per gli anziani che poi il pomeriggio hanno partecipato all’incontro sulla sicurezza.
Il bellissimo Presepio della Cappella Santa Gianna Beretta Molla realizzato da Giovanni e Maria.
Enzo Bianchi e il Presepio della Catechesi da lui realizzato.
Alla S. Messa delle 10.00: bambini, animatori e mamme allo Spazio Bimbi
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