9 Aprile: andiamo a votare!
Per svolgere il proprio dovere di uomini e di cristiani non basta l'elemosina. Anche le opere organizzate della carità sono solo un primo passo.
Adempiremo al nostro dovere quando avremo collaborato a dare alla società una struttura giuridica, economica,politica adeguate (in quanto possibile nella realtà umana) al comandamento principale della carità. Sono parole di Giorgio La Pira di cui è in corso il processo di beatificazione.
Indipendentemente da quanto ci occupiamo, ci interessiamo, o sappiamo di politica, il 9 aprile saremo tutti chiamati ad un atto importante e cioè l'elezione del nuovo parlamento.
Può darsi che l'eccessivo parlare (sia nella stampa che in TV) che se ne fa da un tempo davvero eccessivamente lungo di queste elezioni, abbia stufato e forse anche indotti a pensieri di assenteismo. Occorre superare questo sentimento perché il cristiano deve comprendere che la politica è il mezzo fondamentale per la gestione della vita di tutti i giorni.
La sorte dei più poveri, degli emarginati, di coloro che vivono ai limiti della società dipende dalla politica e dalle scelte politiche di chi ci governerà. Andiamo quindi a votare,accompagnati da una nuova legge per l'elezione alla Camera dei Deputati.
Le caratteristiche fondamentali della nuova legge sono:
- ritorno al sistema proporzionale (sia pure con piccolo premio al vincitore)
- abolizione del voto di preferenza
- sbarramento al 4%. Chi non l'ottiene non ha rappresentanza
- possibilità di coalizione di più liste che pur presentandosi divise, alla fine sommeranno i voti ottenuti.
Di conseguenza si impone un forte impegno personale per conoscere uomini, idee, programmi. Bisogna arrivare al 9 aprile con una scelta meditata e sicura, pensando soprattutto che la vera politica è quella che si occupa del bene comune.
La Commissione decanale Socio-politica e del lavoro
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