È il padre terreno di Gesù, il Salvatore Messia. Eppure non una parola sua nei vangeli.

È il santo del nascondimento, dell’umiltà.

Dopo un inizio un po’ tumultuoso del suo compito di padre terreno di Gesù - va in Egitto, portando il Bambino e la sua sposa - torna indietro a Nazareth perché il pericolo è passato.

Nulla si sa più di lui, se non di quando Gesù ebbe 12 anni e fece un po’ tribolare suo padre e sua madre sparendo per 3 giorni per rimanere ad ascoltare e ad insegnare fra i dottori del tempio.
Poi ancora per 30 anni nella sua bottega di falegname. Una vita ordinaria, feriale, senza clamore, senza successo.

Vi chiedo di accettare la vita di questo uomo, di questo santo come una provocazione.

San Giuseppe è una provocazione.

San Giuseppe è una provocazione, che contesta il nostro limite, ma anche che ci consente di onorarlo, perché si presenta a noi come un cammino fatto e vissuto vicino a Gesù.

Don Mario Aldegani - Superiore Generale

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