Domenica delle Palme - La domenica delle palme al mattino presto, accompagnato da due suore con la macchina (fuori strada) più mezzora di cammino nella foresta, arriviamo in una piccola chiesetta ancora in costruzione.
Un catechista con alcuni cristiani ci stavano aspettando, comincia un poco di trambusto, si suona la campana e si vede apparire cristiani dai vari sentieri dalla foresta, bambini, adulti ben vestiti ma tutti con gli stivali ai piedi (perché qui piove quasi sempre). Poi iniziamo la santa messa in un clima di raccoglimento e di gioia, con la benedizione delle palme.
Finita la messa, partiamo per un altra destinazione sempre nella foresta. Arriviamo dopo mezzogiorno. Ci stavano già aspettando 70-80 adulti e un centinaio di bambini.
Confesso per tre ore. Si comincia poi, nel luogo stabilito, la processione e benedizione con i rami delle palme. Per l'entrata solenne nella chiesetta avevano preparato un cavallo (perché mancava l'asino) e cavalcandolo accompagnato da tutta l'assemblea festante con i rami di palma siamo arrivati alla cappella e abbiamo continuato la messa in clima di preghiera interrotto solo da alcuni bebé che reclamavano giustamente la loro porzione di latte materno. Dopo la messa ci hanno offerto un pranzetto: una minestra un po' strana, un bel pezzo di carne di un animale alquanto strano (ma era saporita) ed altri piccoli antipasti che si dovevano solo mangiare senza chiedere gli ingredienti. Poi prima di partire molte delle famiglie ci hanno offerto banane di varie qualità, uova, una gallina. Abbiamo ringraziato e siamo ritornati alla missione che era già notte.
Settimana santa: - lunedì santo in cattedrale c'é la messa Crismale.
Martedì santo, alle sette, assieme a tre suore e una giovane postulante, si comincia a entrare nella foresta per una decina di km. Lasciamo la macchina e dopo circa un’oretta di cammino arriviamo in un piccolo centro di circa una quindicina di case, cominciano a suonare uno strano strumento e dopo qualche tempo iniziano ad arrivare dei bambini, giovani, adulti e molte donne con i loro bambini.
Io, intanto, comincio a confessare tutti gli adulti , dopo un po’ mi si avvicina una suora e mi chiede le chiavi della macchina per ritornare alla missione a prendere le ostie, perchè le aveva dimenticate… e io continuo a confessare; dopo aver terminato arriva la suora tutta ansimante e cominciamo la messa pasquale. Terminata la messa ci offrono un lauto pranzetto a base di riso e pollo. Concluso il nostro pranzo si ritorna in macchina, pronti per un'altra comunità.
Dopo circa mezzora lasciamo il carro e con lo zaino in spalla e stivali ai piedi, siamo pronti per la nuova destinazione, TAMIAURCO. Non sapevo cosa mi aspettava. Dopo aver iniziato il cammino pieno di fango, pietre, pezzi di tronchi scivolosi, il sentiero comincia ad essere più impegnativo tra l'affondarsi nel fango e con lo zaino in mano. Per fortuna, dopo una prima sosta, passa un Samaritano con il cavallo che ha pietà di noi, ci libera dai nostri zaini, e in un momento sparisce dalla nostra vista.
Dopo tre ore abbondanti arriviamo in cima alla vetta, poco più in basso nella vallata vediamo le prime casette immerse tra la vegetazione. Ci siamo rianimati.
Quando arriviamo nel paesetto ci stavano aspettando e ci offrono subito una bevanda a base di mandioca, molto dissetante e nutriente che si chiama "cicia". Il paesetto é composto da circa cinquanta famiglie, più un'altra cinquantina sparse nella foresta. Tutte le casette sono modeste e dignitose, tutte in legno, con il tetto di paglia o di zingo con tre o quattro stanze. Ogni casa é occupata dai genitori con i propri figli (minimo cinque) e dai nonni. Tutte le case, poco distanti tra loro, hanno il loro bagno wc, doccia e lavandino.
Il paesetto é ben organizzato, c'é una chiesetta, una casa per il parroco, una casa molto grande per le loro varie riunioni, un campo sportivo, uno di pallavolo, una scuola funzionante. C'é un responsabile di comunità che ci accoglie. Dopo aver fatto la doccia e riposato una mezz'oretta, un catechista mi viene a chiedere se mi sento di confessare alcune persone, vado nel confessionale e comincio a notare che la fila invece di diminuire continua ad aumentare, dopo circa tre ore prendo una boccata di aria e c'era ancora una interminabile fila, (dopo circa sei ore) sospendo perché sono "fuso". Un catechista mi dice che posso continuare le confessioni il mattino seguente.
Una cena molto rapida e subito a dormire. Verso l'una di notte i miei vicini di casa, cominciano ad alzarsi, parlare e gironzolare perché c'era la luna piena ed era ben chiaro. Alle tre cominciano a suonare le campane a festa svegliando tutto il paese, io cercavo di dormire, ma alla fine ho dovuto alzarmi. Ci siamo trovati tutti nella casa comune per bere un The, (guaiusa) molto buono (ma al quale avrei rinunciato volentieri, pur di dormire ancora un po'). Verso le cinque torno nella chiesetta per le ultime confessioni. Verso le sei (già giorno) cominciamo la santa messa. Tutti presenti, dai bambini agli adulti benediciamo i rami delle palme, battezziamo anche quattro bimbi, il tutto in un clima di grande festa e di allegria, perché questa era la loro festa di Pasqua di resurrezione. Finita la messa ci hanno offerto un lauto pranzo… e dopo aver salutato la comunità abbiamo caricato il nostri bagagli sopra un cavallo e via per il ritorno. Riprendiamo il nostro cammino e andiamo a celebrare altre due messe in altre due piccole comunità e finalmente verso sera rientriamo in missione.
Il Giovedì santo nella missione centrale ci prepariamo per la messa della Cena del Signore, con confessioni e la veglia notturna di adorazione, fino al mattino. Il venerdì santo, la preparazione per la liturgia del pomeriggio. Alla notte del venerdì Via Crucis dal vivo con le candele per i vari quartieri. Il Sabato santo, preparativi per la messa Pasquale, con canti e alleluia. Nella domenica della Resurrezione celebro ancora tre Sante Messe, una nella chiesa centrale e due in cappelle limitrofe e cosi concludo la mia prima Pasqua in terra di Ecuador.
Passata la Pasqua comincio un'altra settimana difficile. Nella notte del lunedì, non mi sento molto bene fisicamente e comincio ad andare in bagno molte volte. Il mattino vado al vicino ospedale per un controllo e mi ricoverano subito, e cosi mi faccio l'ottava di pasqua in ospedale con flebo ecc., mi hanno riscontrato il tifo. Adesso sto bene e sono pronto per una nuova avventura. Un caro saluto a tutti, vi ricordo nelle mie povere preghiere.
Don Gabriele Prandi Missionario nel Napo - Ecuador