accanto a te, Signore

Una volta al mese, accompagnato da un catechista del luogo che conosce i sentieri, visito le comunità più lontane nella foresta, in due o tre giorni di cammino, visito 5 comunità.

Partiamo di buon mattino, sotto la pioggia, cerchiamo di ripararci con ombrelli ecologici, per non inquinare l'ambiente - grandi foglie di banana o di palma - e dopo 2 ore arriviamo alla prima comunità.

Dopo un caloroso benvenuto, si comincia con la preghiera, una riflessione biblica, confessioni, circa 50 tra ragazzi e adulti, poi si celebra la S. Messa animata da 2 catechisti locali a cui partecipa tutta la comunità. Finita la Messa ripartiamo per un'altra piccola comunità e nel pomeriggio ci incamminiamo per la terza, ben animati per cercare di arrivare ancora con la luce del sole, qui alle 18 è già buio.

Dopo aver attraversato 4 - 5 fiumi, la destinazione sembra ancora lontana, ogni tanto si sentono rumori strani, qualche animale ci é abbastanza vicino, "per fortuna nostra" sentiamo il pianto di un bebé che ci guida alla sua casa. Dopo aver salutato, chiediamo informazioni, per raggiungere la comunità dove dobbiamo passare la notte. Un loro figliolo ci accompagna.

Dopo alcune peripezie arriviamo a destinazione, ci viene incontro il maestro delle elementari che ci accoglie nella sua casetta e lì passiamo la notte. Durante la notte comincia di nuovo a piovere. Mi preoccupo, perché se piove crescono i fiumi e il giorno dopo incontreremo difficoltà per attraversarli. All'alba ci danno la sveglia i ragazzini che vengono a scuola, ci viene offerta la colazione a base di riso e biscotti, poi preghiera, confessioni, Messa con prime Comunioni, saluti, via per un'altra comunità.

Il primo fiume che incontriamo é già in piena, ci togliamo i pantaloni per non bagnarli, lo zaino in testa e via. Dopo aver camminato due ore, incontriamo un altro fiume in piena. Con il mio bastone comincio ad attraversare, ma quando arrivo a metà, l'acqua comincia a trascinarmi, anche Lino (il catechista) si trova in difficoltà. Mi viene in mente Mosè quando si é trovato davanti al Mar Rosso con dietro gli Egiziani: lui con il suo bastone e con molta più fede di me é riuscito ad aprire le acque, invece con la mia poca fede, le acque si chiudevano e mi spingevano sempre più a valle. Ma ci siamo fatti forza, abbiamo perso alcuni oggetti, ma siamo riusciti a salvare le ostie le tuniche e il vino. Dopo aver scampato il pericolo ci siamo seduti per un po' e abbiamo ringraziato il Signore. Continuiamo il cammino e arriviamo all’ultima comunità. Celebro la Messa con la tunica bagnata.

La sera prima di dormire, mi sono venute in mente le fatiche e le sofferenze dei primi missionari, c’erano solo sentieri nella foresta, con una grande infinità di piccoli e grandi fiumi, dove molti sono morti travolti dalle acque, impetuose e improvvise. Non ricordo se ho fatto in tempo a ringraziare ancora il Signore, perché al mattino mi sono svegliato con la luce accesa. Un caro saluto e buona Pasqua.

don Gabriele Prandi

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