La storia della Parrocchia   


I messaggi per i 50 anni della parrocchia

 

Le parole del Cardinale Carlo Maria Martini

Carissimi,

sono lieto di esprimervi il mio saluto e il mio augurio in occasione del cinquantesimo di fondazione della parrocchia san Leonardo Murialdo.
Vorrei rivolgere i sentimenti della mia riconoscente ammirazione ai padri Giuseppini del Murialdo per quanto di bene hanno prodigato in mezzo a voi.
Il Signore ha fatto fruttificare con la sua grazia i loro sforzi ed è ben giusto che vengano ricordati, in un fascicolo celebrativo, i momenti di questo cinquantennale cammino e le testimonianze più significative.
Guardando con gratitudine al passato, vi sarà facile riflettere sul presente della vostra comunità per verificarlo alla luce dei piani pastorali diocesani. Troverete così la gioia e l'entusiasmo di protendervi verso ciò che sta in avanti, nel desiderio di giungere a quel volto di Chiesa che il Signore vuole oggi da noi. Vi sono vicino augurandovi di essere sempre docili allo Spirito per testimoniare nel mondo il mistero di Gesù morto e risorto per la sal- vezza di tutti gli uomini.
Con affetto vi benedico per intercessione della Madonna e di san Leonardo Murialdo.

 

Ai fedeli
della Parrocchia s. Leonardo Murialdo
via Leonardo Murialdo 9
20147 MILANO
Milano, 3 settembre 1990

 


L'augurio del Superiore Generale

Ricordare 50 anni della parrocchia significa celebrare l'azione amorosa con cui Dio ha guidato ed educato questa comunità di fedeli dal 1940 ad oggi.
È anzitutto un atto di fede il nostro: è stato Dio stesso a guidare questo piccolo popolo nel suo cammino, educarlo nel suo sviluppo, e farlo giungere fino ad oggi.
San Leonardo Murialdo leggeva così la propria vita e la propria storia, come pure quella della Chiesa e quella della nostra congregazione. In tal modo egli viveva in costante atteggiamento di celebrazione, di riconoscenza e di gioia.
Come figli del Murialdo, anche noi proviamo in questo Cinquantesimo profondi sentimenti di riconoscenza verso Dio e insieme verso coloro che Dio ha scelto come strumenti e collaboratori della sua azione amorosa: i pastori di questa porzione di gregge, dal p. Giacomo Velo, al p. Silvio Sambugaro, dal p. Giuseppe Rosso al p. Pierino Martini...; ma anche i pastori della archidiocesi: il card. Schuster, che nel 1940 firmò il decreto di erezione della nuova parrocchia intitolata allora a San Sebastiano, il card. Montini (poi papa Paolo VI) che nel 1955 inaugurò la nuova chiesa parrocchiale che venne intitolata al Cuore Immacolato di Maria, e infine l'attuale card. Martini, che nel 1986 ha riconosciuto san Leonardo Murialdo come titolare della parrocchia.
Accanto ai pastori, il pensiero e il cuore ci richiamano tante altre figure di Giuseppini, di suore, di autorità ecclesiastiche e civili, e poi - soprattutto - una folta schiera di laici cristianamente responsabili di associazioni, di molteplici attività, di iniziative sempre nuove, e allo stesso tempo impegnati nell'umile e nascosto cammino diuturno per decine di anni. Senza di loro, lo zelo pur mirabile dei pastori non avrebbe potuto dare i frutti che ha dato.
Sfogliare oggi i vari bollettini parrocchiali che si sono succeduti - come «La circolare del parroco» o « Trait d'union» o «Camminare insieme» - significa rivedere e rivivere una realtà fatta di persone vive, di lavoro intenso e faticoso, di difficoltà e di gioie, di avvenimenti e di motivi ispiratori che costituiscono la trama di un cammino cinquantenario.
Penso si possa riconoscere che - grazie all'azione amorosa di Dio attraverso le mediazioni umane, e nonostante le molteplici prove e difficoltà - sono state costanti le caratteristiche della parrocchia come giuseppina: anzitutto la particolare attenzione all'evangelizzazione dei giovani, dei poveri e dei lontani, con il moltiplicarsi delle attività formative, caritative e l'apertura in prospettiva missionaria; in secondo luogo la specifica capacità ed impegno a mettere in atto una solida catechesi per giungere ad una seria pastorale sacramentale; infine lo sviluppo dato all'attività di oratorio secondo lo stile del Murialdo: «imparare, giocare, pregare».
L'augurio, in occasione delle Nozze d'oro, è che la parrocchia San Leonardo Murialdo - traendo nuova forza da questa ricorrenza che coincide con l' «Anno Murialdino» - continui ad essere quello strumento privilegiato del quale Dio si serve per educare i suoi figli, il suo popolo, per renderlo cioè adulto, sempre più idoneo alla missione affidatagli nella città e nel mondo.
La Vergine Immacolata faccia sì che tale augurio si avveri.

P. Paolo Mietto
superiore generale


 


... e quello del Superiore Provinciale

Con vivo piacere partecipo alla gioia della Comunità religiosa giuseppina e della Comunità parrocchiale che si apprestano a celebrare il 50° anniversario della costituzione della Parrocchia, ora intitolata a San Leonardo Murialdo.
È un traguardo molto significativo che ci unisce nel comune e doveroso atteggiamento di profonda riconoscenza al Signore e di viva gratitudine a tutte le persone che, nel corso di questi 50 anni, hanno positivamente contribuito al sorgere e al crescere della Parrocchia.
Siamo anzitutto riconoscenti al Signore perché crediamo che il bene, anche se mediato dalla presenza umana, è principalmente frutto del suo amore. Il seme del Vangelo germoglia e cresce per la forza misteriosa ma reale dello Spirito, che agisce ed opera per l'avvento del Regno, nonostante le nostre fragilità e debolezze.
Ma siamo anche grati a tutte le persone, confratelli religiosi giuseppini e laici, che hanno lavorato, in questi lunghi anni, con grande dedizione e zelo costante per il bene dell'opera. Guardandosi alle spalle essi rivivono con profonda commozione, in questa celebrazione, le tappe del lungo cammino, ricche di tanti momenti di gioia ma anche disseminate di tante difficoltà e sofferenze.
Sono trascorsi 50 anni dal lontano 15 dicembre 1940; quante trasformazioni si sono compiute da allora! Il ritmo incalzante e frenetico della società moderna ha raggiunto anche il Quartiere Lorenteggio, con tutte le sue conseguenze di bene e di male.
Qualcuno forse, tra i più anziani, fatica a ritrovarsi in questa nuova realtà e guarda al passato con un senso di nostalgia; altri forse, fra i più giovani, non sanno riconoscere il bene scaturito dall'impegno di tante persone che ci hanno preceduto. Ma tutti siamo chiamati a guardare al presente per accoglierlo con serenità, pur nelle sue contraddizioni e limiti, e per impegnarci fino in fondo a renderlo migliore.
San Leonardo Murialdo ci stimoli e ci guidi in questo cammino con la ricchezza del suo insegnamento, con la luminosità del suo esempio e con la forza della sua intercessione. Il traguardo che vi apprestate a celebrare con grande gioia sia il punto di partenza per un rinnovato impegno di fedeltà ai progetti del Signore.
Cori questo augurio sincero vi saluto con tanta cordialità.

Torino, 29 settembre 1990

P. Tarcisio Arrigoni superiore provinciale



 


Il messaggio di padre Sambugaro

Bergamo, 4 luglio 1990

Carissimi,

nell'accomiatarmi da Voi nel già lontano 1962, Vi avevo assicurato che mi sarei ricordato di pregare per Voi: «piccoli, cari ammalati, vecchi venerandi e tutti gli altri», ora con la presente vengo ad assicurarVi che questa promessa l'ho mantenuta, perché come Vi scrissi allora nella immaginetta-ricordo: «Anche se mi separo da Voi con il corpo, rimango con Voi con lo spirito».
Avvicinandosi ora il 50° anno di fondazione della Parrocchia, mi siete più presenti per la comprensione che avete dimostrato sempre verso la nostra Opera, per l'aiuto generoso di tempo, di disponibilità, e di denaro, per cui, se abbiamo potuto fare un po' di bene, il merito in gran parte è Vostro.
Seguo continuamente la nostra Parrocchia attraverso il bollettino parrocchiale che leggo con tanto interesse, perche mi riporta alla memoria tante ore liete e felici passate con Voi, perché 22 anni trascorsi insieme non si possono facilmente dimenticare.
Ricordo anche con profonda pietà e venerazione i nostri cari defunti che ho conosciuto e che costituiscono sempre un forte vincolo e legame tra l'Opera e le persone.
Non mi resta che assicurarVi ancora del mio ricordo e inviarVi la mia cordiale benedizione.

P. Silvio Sambugaro